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NOVITA’ NEL MONDO DMR E DISMISSIONE TG REGIONALI A 4 CIFRE: ADDIO AL TG2230, BENVENUTO TG22201 MULTIPROTOCOLLO.

Salve a tutti, come forse avrete saputo, si è riusciti, finalmente e come da me sempre auspicato, ad avere in Italia, una sola unica rete DMR.

IT-DMR, ha deposto le armi e i suoi gestori ne hanno deciso la chiusura convincendosi anche loro che un’unica rete, sempre all’avanguardia, giovi ai radioamatori italiani; li ringrazio per questa scelta illuminata. BrandMeister, d’altronde, grazie alla sua anima internazionale, ai suoi continui aggiornamenti verso nuove tecnologie digitali, è di fatto la rete più utilizzata nel mondo e finalmente anche nella nostra nazione, il 95% dei ripetitori sono attestati su questa realtà ben consolidata.

Questa nuova situazione, ha portato però a dei cambiamenti legati a semplificare il più possibile l’utilizzo del DMR e degli altri protocolli digitali: di fatto, si è deciso di chiudere i TG Regionali a 4 cifre, nati all’epoca, per standardizzarne l’uso anche con la vecchia rete DMR+ che non contemplava le numerazioni a 5 cifre. Oggi, 9 settembre 2023, i TG Regionali a 5 Cifre di BM, mai chiusi, nascono a nuova vita diventando progressivamente (dipende dai singoli gestori) multiprotocollo. In particolare, quello che prima accadeva nel Lazio, a livello di multiprotocollo sul TG2230 (ripeto ormai chiuso), ora accade sul TG22201 ma con dei notevoli miglioramenti.

Il team BM Italia, da sempre, delega la gestione dei TG regionali, a sysops interessati al progetto. Fin dalla sua nascita, ho gestito la parte multiprotocollo del TG2230 ma dopo la sua chiusura, da oggi, gestisco il TG22201 e continuo a gestire il TG222773 (cluster 773 Radio Group) e il TG222111 (Cluster RNRE Protezione Civile).

In qualità di gestore di questi TG, vi riassumo come potervi connettere a queste stanze:

NUOVO LAZIO MULTIPROTOCOLLO BRANDMEISTER TG22201

Come raggiungerlo:

DMR TG22201 (gestito da BM)

DSTAR XLX706G/XRF706G/DCS706G (gestito da IZ0RIN)

YSF XLX222 DG01 (consigliato) o in alternativa YSF XLX706 ROOM #03832 (DIRETTO) (gestito in ordine da BM e da IZ0RIN)

WIRES-X ROOM #41275 – ITALY-22201-BM (gestito da IZ0RIN)

PEANUT XRF706G (gestito da IZ0RIN)

TG222773 (773 Radio Group)

Come già scritto, il TG2230 non esiste più, per questo motivo, ho deciso, visto l’abitudine dei colleghi di utilizzarlo con passaggi stretti e con QSO, “locali”, di mettere a disposizione per le vecchie abitudini, il Talk Group del 773 Radio Group, TG222773.

Come raggiungerlo:

DMR TG222773 (gestito da BM)

DSTAR XLX706C/XRF706C/DCS706C (gestito da IZ0RIN)

YSF ROOM #75373 IT 773 CLUSTER (gestito da IZ0RIN)

PEANUT XRF706C (gestito da IZ0RIN)

TG222111 (R.N.R.E. PROTEZIONE CIVILE)

Come raggiungerlo:

DMR TG222111 (gestito da BM)

DSTAR XLX706E/XRF706E/DCS706E (gestito da IZ0RIN)

YSF ROOM #03238 IT RNRE (gestito da R.N.R.E. Roma IZ0RIN /Piacenza IW4ELZ /Taormina IT9YKJ)

WIRESX ROOM #41686 (gestito da R.N.R.E. Sardegna IS0GQX)

PEANUT XRF706E (gestito da IT9YKJ e IZ0RIN)

Ovviamente, per quanto riguarda gli altri TG NAZIONALE e Regionali, vi invito a contattare i gestori dei singoli TG, vi riassumo in ogni caso, nell’immagine di seguito, la lista degli stessi e il link alla pagina della situazione multiprotocollo aggiornata in tempo reale:

Situazione Multiprotocollo ITALIA: http://italyi4multip.ddns.net/db/Dashboard_Regionali.xhtml

ATTENZIONE:

Per un corretto funzionamento del sistema multiprotocollo, bisogna registrare il proprio nominativo sia sulla rete DSTAR, sia sulla rete DMR, questo perché se si utilizza una radio YAESU FUSION C4FM che non richiede registrazione, il proprio nominativo risulterebbe sconosciuto al sistema che potrebbe bloccare i flussi audio non consentendo ai colleghi in DSTAR o in DMR di ascoltarvi, risultato portanti mute o QSO monchi. Stessa cosa se si è registrati solo sul DSTAR e non sul DMR o viceversa.

Come registarsi al DSTAR e al DMR?

Procuratevi una copia digitale dell’autorizzazione generale.

– Per registrarvi sulla rete DSTAR seguite il link di seguito:
https://www.grupporadiofirenze.net/non-registrato-sulla-rete-digitale-radioamatoriale-d-star/

– Per registrarsi sulla rete DMR e ottenere il proprio ID seguite il link di seguito:
https://www.radioid.net/register#!


Accettate le condizioni in fondo alla pagina e proseguite.

Non ho una radio digitale, come posso utilizzare il mio smartphone o radio LTE/UMTS con Peanut?

Dopo aver registrato il proprio nominativo di stazione sulla rete DSTAR e DMR, si può utilizzare il proprio Smartphone o radio LTE/UMTS (POC RADIO) per parlare sui vari TG Multi-Protocollo. Per farlo, bisogna scaricare dallo store l’app PEANUT, registrare il proprio nominativo a questo indirizzo http://www.pa7lim.nl/peanut-request/ e collegarsi, dal software, agli XLX interessati, ad esempio, per il TG22201, cercate: XRF706G.

Posso utilizzare Peanut su PC?

Certamente si può scaricare la versione per PC dal sito di PA7LIM

73 a tutti e buoni collegamenti

ALEX IZ0RIN

Nuova circolare Mi.Se. contro i radioamatori!?!?

E’ uscita il 16 maggio, una circolare che (da una prima e veloce lettura, sicuramente da approfondire) di fatto mette “fuori legge” l’80% dei ripetitori radioamatoriali. La lunga diatriba delle attribuzioni delle frequenze tramite band plan IARU, mai riconosciuto dal Mi.Se., vede oggi un’evoluzione in negativo.

La nuova circolare è contro i radioamatori?

Sicuramente è contro una parte di radioamatori, ovvero, tutta quella parte che non ha scelto ARI come associazione rappresentativa e quell’altra parte che ha scelto di non farsi rappresentare da nessuna associazione. IARU, in Italia, riconosce soltanto ARI che ad oggi rappresenta soltanto un terzo (e sono buono) di radioamatori.

Cosa si contesta?

Chiaramente, chi si sente rappresentato da ARI, non sarà d’accordo con questa mia lettera ma voglio che un punto sia chiaro: Il Ministero, prima di decidere di aderire al Band Plan IARU modificando l’allegato 26, prima di decidere di mettere mano alle nuove norme che stanno agitando la maggior parte dei radioamatori, prima di decidere qualsiasi modifica a leggi e regolamenti, avrebbe dovuto chiamare ad un tavolo decisionale – almeno due anni fa – i rappresentanti di tutte le associazioni italiane, e avvisare tutta la comunità radioamatoriale, così come ha fatto con la consultazione pubblica per la modifica del PNRF. Così si dovrebbe agire in un paese democratico e ai giorni nostri.

I fatti:

Prima il Mi.Se., autorizza con 6 anni di ritardo, decine e decine di ripetitori con shift a +5 mhz (anche dopo aver cambiato l’allegato 26), poi dopo qualche mese, su suggerimento forse di qualche consulente radioamatore e forse di chissà chi altro, senza interpellare le associazioni, tenta di modificare l’allegato 25, imponendo un sostanzioso contributo sui ponti ripetitori e dopo essere stato temporaneamente bloccato (perché la firma al Ministro è stata bloccata ma il provvedimento non ancora ritirato) da tutti coloro che si sono ribellati, me compreso, emette una circolare che di fatto vieta l’utilizzo dello shift a in questione sulle UHF (perché le frequenze sarebbero in banda satellite) e vieta l’utilizzo delle frequenze di alcuni ponti ripetitori sulle VHF. Bel capolavoro! Complimenti a chi ha firmato e pensato di creare questo bailamme. Per le autorizzazione in essere, come si comporterà? Non è ben chiaro, leggete e giudicate voi.

Il 773 Radio Group, insieme a Onda Telematica, al CISAR e alle associazioni che vorranno aderire, ha intenzione di andare a fondo alla questione, per tutelare i diritti dei nostri iscritti e di quei radioamatori che hanno firmato la petizione da me promossa.

ESTRATTO DALLA CIRCOLARE : APPLICAZIONE DELLA PROCEDURA

La presente circolare sarà effettiva a decorrere dal 1° giugno 2022.

Si evidenzia che da tale data le indicazioni operative contenute nella presente circolare sono effettive ai fini dell’istruttoria delle istanze per il conseguimento o per il rinnovo delle autorizzazioni generali per stazioni ripetitrici nonché per l’esame delle variazioni delle caratteristiche tecniche delle stazioni ripetitrici che perverranno agli ispettorati.
Peraltro, per quanto riguarda i compiti di vigilanza e controllo degli ispettorati territoriali sulle autorizzazioni generali in corso di validità, si terranno nella debita considerazione gli eventuali oneri di adeguamento tecnico delle stazioni ripetitrici, in conformità alla presente circolare, a carico dei radioamatori interessati (cosa significa?).
La scrivente Direzione resta a disposizione per eventuali chiarimenti e per contribuire sinergicamente alla risoluzione di eventuali problematiche applicative.
La presente circolare è pubblicata sul sito istituzionale alla sezione degli ispettorati territoriali‐Radiomatori.

Che cos’è la IARU?

L’International Amateur Radio Union è una confederazione internazionale di organizzazioni nazionali (In Italia riconosce soltanto ARI, e nel mondo una sola associazione per nazione) che consente un forum per questioni comuni di interesse per i radioamatori di tutto il mondo e rappresenta collettivamente questioni per l’International Telecommunication Union. Di fatto, IARU, non riconoscendo altre associazioni al di fuori di quelle scelte, una per ogni singolo stato, non può rappresentare tutti i radioamatori del mondo ma evidentemente rappresenta soltanto quelle associazioni che possono aderire ad essa.

Cos’è il BAND PLAN IARU?

IARU, ha deciso, di suddividere le frequenze radioamatoriali, dedicando ogni singola porzione a varie attività (Fax, Satellite, Fonia, etc.). Di fatto, IARU, consiglia ma non può imporre perché essendo una semplice confederazione, non ha alcun potere legislativo. Se il MI.SE.., per la prima volta nella storia, aderisce al BAND PLAN IARU, di fatto discrimina tutte le altre realtà associative che non sono d’accordo su come sono state suddivise le porzioni di frequenza da parta di una associazione di associazioni.

Lo shift +5000 mhz, disturba le attività in banda satellite?

Questo lo domando a voi, come fa un ripetitore a disturbare la banda satellite se riceve su quella banda e non ci trasmette? Voi potreste dirmi che sono i radioamatori che disturbano la banda satellite, quando impegnano il ripetitore, bene ma nella maggioranza dei casi, un repeater, viene impegnato con 5 watt da portatile, questo e sufficiente a disturbare davvero la banda satellite? Se anche fosse, conoscete veramente qualcuno che fa attività satellite in UHF? Io in 13 anni di attività, non ho mai conosciuto nessun radioamatore che utilizzasse questo tipo di servizio, in ogni caso, il MI.SE., fino a pochi giorni fa, ha continuato a rilasciare autorizzazioni sui 435 MHZ, senza alcun tipo di problema e ora, dal primo di giugno, come intende procedere, toglie queste autorizzazioni o impone ai radioamatori autorizzati una spesa importante per aderire a questa sua decisione?

La modifica dell’allegato 26 nel 2021.

A Marzo 2021, senza interpellare le associazioni radioamatoriali, modificava l’allegato 26 anche riguardo le stazioni ripetitrici, inserendo questa nuova norma:

3. Le stazioni ripetitrici automatiche non presidiate di  cui  al comma 1 devono operare sulle frequenze attribuite dal piano nazionale di  ripartizione  delle  frequenze  al  servizio  di  radioamatore  e rispettare le allocazioni  di  frequenza,  per  le  varie  classi  di
emissione,  previste  dagli   organismi   radioamatoriali   affiliati all'Unione internazionale delle telecomunicazioni (UIT). 

rispettare le allocazioni di frequenza, per le varie classi di emissione, previste dagli organismi radioamatoriali affiliati all’Unione internazionale delle telecomunicazioni (UIT), Il MI.SE., di fatto, scrive nero su bianco che bisogna rispettare oltre al PNRF, anche le allocazioni di frequenze decise non da tutte le associazioni ma soltanto da quelle affiliate alla Unione internazionale per le Telecomunicazioni (UIT) che è un’Agenzia specializzata delle Nazioni Unite che tratta le questioni relative alle tecnologie della comunicazione e dell’informazione.

Le mie solite domande:

Perché il Mi.Se. recepisce le regole dettate da un’associazione come IARU che non rappresenta tutti i radioamatori del mondo, su un suo documento ufficiale ed entra in merito a discorsi meramente organizzativi in carico ai radioamatori stessi che sono liberi di decidere se rispettare o meno un semplice regolamento senza valore legale?

Come mai, il Ministero che con la vecchia dirigenza, ha sempre dichiarato di non riconoscere il Band Plan IARU (perché non rappresentativo di tutti i radioamatori italiani) ma soltanto il PNRF, nel 2021, si schiera e addirittura modifica l’allegato 26 ed emette una circolare del genere? Chi ha suggerito questa forzatura? Chi è stato interpellato?

Come direbbe Checco Zalone, in un suo noto film: “ma sono del mestiere questi?”.

Continuate a firmare la petizione aggiornata: https://chng.it/5RLtCfmL

73 de IZ0RIN

Presidente 773 Radio Group

peanut: cos’e’ e con chi parlo? dstar/dmr/c4fm senza radio.

Cari amici e colleghi,

oggi voglio approfondire con voi l’app radioamatoriale che sta rivoluzionando i collegamenti in digitale: PEANUT (nocciolina)

A cosa serve?

Peanut, offre la possibilità di parlare sui sistemi digitali DSTAR e DMR/C4FM/NXDN/P25 (se interconnessi fra loro), senza utilizzare alcuna radio.

Con quali device è compatibile?

L’app attualmente (07/05/2019) gira su qualsiasi dispositivo che abbia come sistema operativo: ANDROID dalla versione 4 in su o WINDOWS dalla versione 7 in su.

Sono un radioamatore, perché dovrei utilizzare un app per parlare?

Peanut, non vuole sostituire la radio ma integrarla. Vuole essere di aiuto in quelle situazioni dove non ci è possibile parlare con il nostro apparato radio ma disponiamo di copertura WIFI, LTE, UMTS. (mancanza di copertura radioamatoriale, luoghi chiusi, aeroporti, paesi non CEPT, etc.)

Diffidate da quei radioamatori che criticano questa app, probabilmente non hanno compreso che la rete digitale radioamatoriale viaggia su protocollo IP e per questo motivo la Radio rappresenta soltanto uno dei tanti device per accedervi. Possiamo finalmente comunicare senza frontiere in maniera facile, parallelamente possiamo continuare a fare attività HF o collegamenti antenna-antenna o collegamenti via satellite. Insomma possiamo divertirci come vogliamo. Abbiamo tanti modi di comunicare e uno non esclude l’altro.

Dove posso parlare?

Attualmente è possibile parlare su oltre 100 stanze mondiali interconnesse o meno al mondo DSTAR, DMR e C4FM.
L’elenco è disponibile qui:
http://peanut.pa7lim.nl/rooms.html

Ad esempio, se ci colleghiamo a:

XRF706G = DSTAR Lazio MultiProtocollo DMR TG2230 – Wires X ITALY-I0 41275 – YSF IT-I0-LAZIO 03832

Entrando con Peanut sul XRF706G, riusciamo a parlare con i colleghi connessi sulla Regione Lazio Multiprotocollo che utilizzano radio digitali DMR, C4FM e DSTAR.

Esistono poi stanze DSTAR Nazionali e Regionali, oppure potete collegarvi con decine di room internazionali.
Alcune Nazioni sono anche collegate ai sistemi NXDN o P25. Insomma, PEANUT è una porta di accesso al mondo digitale radioamatoriale utile e facile da utilizzare.

Cosa devo fare per averla?

L’app è gratuita, la versione Android è scaricabile dallo store del vostro dispositivo. La versione windows si può scaricare qui:
http://www.pa7lim.nl/peanut/

Devo registrarmi per usarla?

Per utilizzarla dovete richiedere il codice di registrazione sul sito dello sviluppatore a questo indirizzo:
http://www.pa7lim.nl/peanut-request/

Dovete poi registrarvi sulla rete DSTAR e DMR.

Come registarsi al DSTAR e al DMR?

Tenete a disposizione una copia digitale dell’autorizzazione generale.

– Per registrarvi sulla rete DSTAR seguite il link di seguito:
https://www.grupporadiofirenze.net/non-registrato-sulla-rete-digitale-radioamatoriale-d-star/

– Per registrarsi sulla rete DMR e ottenere il proprio ID seguite il link di seguito:
https://www.radioid.net/register#!
Accettate le condizioni in fondo alla pagina e proseguite.

Peanut è il futuro?

Come detto precedentemente, Peanut non vuole sostituire la radio ma vuole semplicemente integrarla. Pensate che le forze dell’ordine italiane, da poco passate a TETRA, stanno già lavorando per passare in tempi brevi a dispositivi connessi su rete LTE. In inghilterra, la Polizia, lavora soltanto su rete LTE con radio simili a smartphone, insomma, Il futuro delle comunicazioni è OVER IP ma tranquilli, la radio tradizionale in analogico, non morirà mai.

73 de IZ0RIN – ALEX

JVCKenwood TH-D74, NON SOLO DSTAR!

Cari amici e colleghi,

Ancora una volta, a conferma che il DSTAR non è morto con sempre più ripetitori e nodi attivi in Italia e nel mondo, voglio parlarvi della mia esperienza con il portatile bi-banda, almeno nella versione europea, della Kenwood TH-D74 (Nella versione USA, è abilitata anche la banda dei 220mhz).

In primis, voglio sottolineare che non è un semplice portatile con il DSTAR ma anche un ricevitore da 0,1 a 524 MHz (FM, NFM, WFM AM, SSB, CW – Nella banda 74-108 Mhz solo WFM) e incorpora anche un TNC per l’APRS.

La radio ha una grandezza simile all’MD390 della Tytera, corpo tozzo e display a colori con un menù abbastanza amichevole, dico abbastanza perché bisogna entrare nella logica di chi ha realizzato il firmware per usarlo al meglio, soprattutto in  DSTAR.

Il portatile, pesa circa 350 gr. inclusa la batteria al litio da 1800 mAh che assicura una durata di circa 6 ore alla massima potenza. L’attacco dell’antenna è il classico SMA e la radio è conforme allo standard IP 54/55 non subacqueo ma resistente a spruzzi di acqua e polvere.

TRASMISSIONE

Per gli amanti dell’analogico e delle voci simil-broadcasting, la parte trasmittente presenta un ottimo equalizzatore diviso per FM e DV che dona una corposa e fedele modulazione, caratteristica nota di casa Kenwood. Gli utilizzatori del DSTAR, rimarranno sorpresi della modulazione simile all’FM che questa radio presenta in digitale.

Il TH-D74 sfrutta un potente chip AMBE e un ottimo DSP che rende l’esperienza di ascolto e di trasmissione veramente piacevole, in condizioni perfette, le modulazioni da e verso il DSTAR sono davvero simili all’analogico.

RICEZIONE

L’ultimo nato di casa JVCKENWOOD, ha un ottimo ricevitore multimodo e l’ascolto delle SSB in HF è davvero eccezionale; con l’antenna esterna, però, l’apparato soffre di un minimo di inter-modulazione  a causa dell’alta sensibilità della parte ricevente.


Software di remotizzazione via Bluetooth e ascolto HF.

L’apparato, offre un’ottima esperienza di ascolto su tutte le bande HF, VHF e UHF, che migliora grazie all’equalizzatore e all’utilizzo dei filtri incorporati. Si può utilizzare, in maniera comoda, il software Kenwood su PC – ARFC  che permette di comandare la radio, utilizzando al meglio i filtri presenti. Se si è molto esigenti, si può utilizzare un software SDR tipo SDRSHARP, prelevando il segnale IF con un semplice comando via ARFC software e procurandosi un cavo minijack  to jack per collegare l’uscita speaker della radio all’ingresso microfonico della scheda audio de pc.


Esempio di ascolto con SDR.

DSTAR

L’apparato divide il DSTAR in due modi distinti, il DV e il DR questo, a primo impatto, crea non poca confusione in chi si avvicina a questo ricetrasmettitore. La Kenwood, considera la modalità DV per l’utilizzo in simplex, senza ripetitori o reflector, quindi senza la possibilità di impostare manualmente i campi RPT1 e RPT2 (A onor del vero, una cosa simile accade con gli apparati ICOM che in siplex per impostare i campi di accesso alla rete, richiedono di attivare il DUP con offset a 0) mentre considera la modalità DR per l’utilizzo sui ripetitori e reflector, permettendo di impostare tutti i campi citati ma è impossibile farlo dalla radio, bisogna usare necessariamente il PC e il software relativo.

Altra stranezza riscontrata: una volta programmata la radio per parlare sui reflector, non basta trasmettere su un ripetitore già connesso ma bisogna confermare alla radio la volontà di voler uscire dalla connessione locale, come? Semplice: premendo il tasto (F) seguito dal tasto (DIGITAL MODE),  cliccando poi sulla prima icona (Destination Select), scendendo su Reflector e confermando la scelta cliccando su Use Reflector.

Una volta compresa la logica della radio tutto risulterà più semplice.


Esempio di ricezione DSTAR.

Per sfruttare al meglio le potenzialità del Kenwood TH-D74 bisogna programmarlo via software, soprattutto se si utilizzano il DSTAR e l’APRS, al momento, infatti, senza la programmazione da PC e quasi impossibile usarlo.

Ho scritto, “al momento”, perché la Kenwood si è dimostrata molto sensibile ai feedback dei radioamatori e produce spesso nuovi firmware per sistemare i piccoli problemi che di volta in volta vengono segnalati.

APRS

L’apparato ha un TNC interno impostabile a 1200 o 9600 baud. Si può lanciare in aria il proprio beacon sia manualmente che in maniera automatica.

DPRS

Questa funzione, se pur presente, non funziona perché con la versione firmware attuale (1.05), non è possibile impostare le stringhe di trasmissione sfruttando il DSTAR.

ALTRE CARATTERISTICHE

La radio presenta un’interfaccia utente a icone, all’interno del menù si naviga con un joystick simile a quello usato nelle radio ID31 e ID51 della ICOM con il tasto (OK) in posizione centrale. L’apparato ha un totale di 1000 memorie ed è programmabile sia tramite cavo dati (normalissimo cavo micro-usb) sia via scheda SD (max 32GB) e novità sia via bluetooth.

Il ricevitore GPS acquisisce i satelliti in maniera rapida. Grazie alla geo-localizzazione, è possibile trovare i ponti DSTAR più vicini. Purtroppo, però, la lista scaricabile dal sito Kenwood, non è aggiornata e soprattutto sulla città di Roma, presenta ripetitori inesistenti o con vecchi nominativi.

Ottima la guida vocale in inglese, molto utile per i non vedenti.

BLUETOOTH

Il TH-D74 incorpora un modulo bluetooth al quale può essere connesso un auricolare per l’audio o un pc per la gestione dati, programmazione o remotizzazione grazie ai software prelevabili dal sito Kenwood.


Esempio di programmazione via Bluetooth

Programmazione

Memory Control Program

Remotizzazione

ARFC Frequency Control Program

CONCLUSIONI

Il costo di circa 650 euro di questo apparato è giustificato dalla quantità di funzioni che questo portatile offre. Se si vuole chiacchierare in analogico e in DSTAR, ricevere tutte le bande HF-V e U in tutti modi, fare APRS e divertirsi con l’SDR, usare il Bluetooth, questo è l’apparato che fa per voi. Il diretto concorrente, con meno funzioni e senza ricevitore, è l’ICOM ID51 Plus 2 che costa circa 550 euro. Nel DMR gli Hytera e i Motorola si attestano fra i 500 e i 700 euro; cosa dire, è un apparato per radioamatori esigenti che vogliono farsi un bel regalo, investendo su una radio tecnologicamente avanzata.

Come contro, la Kenwood avrebbe dovuto pensare ad una protezione migliore per lo schermo che tende a graffiarsi con un uso quotidiano. Ancora è difficile trovare una custodia, manca la possibilità di pre-settare dei profili Aprs, ad esempio, uno per portatile e uno per l’auto. Il DPRS non si può fare e è impossibile settare i ponti DSTAR a mano ma confido in Kenwood che risolverà questi problemi con uno dei prossimi aggiornamenti FIRMWARE.

Buoni QSO

73 de IZ0RIN – Alex

 

 

DSTAR: come registrare il proprio nominativo sulla rete mondiale!

Cari amici e colleghi,

grazie al lavoro svolto da tutte le associazioni e singoli radioamatori che formano la rete XLX Dstar Italia e alle nuove tecnologie e reti ADSL e FIBRA, nel 2016, si è registrato un aumento di ponti radio ed hotspot impressionante; il DSTAR che molti dichiaravano morto, ha ripreso una nuova vita di una qualità nettamente superiore alla precedente. Molti radioamatori che hanno o stanno acquistando le radio DSTAR, non sanno però che per un corretto transito sulla rete, è necessario registrarsi attraverso una semplice procedura da eseguire su un qualsiasi sito di registrazione dedicato. Per la velocità di esecuzione, vi consiglio: https://ir6ucc.ircddb.it/Dstar.do non spaventatevi se il browser vi risponde con errori, basta cliccare sulla voce prosegui su sito non sicuro o similare. Ricordatevi, la registrazione è fondamentale per transitare bene sulla rete DSTAR!

73 de IZ0RIN

P.S.

Vi ricordo che è possibile ascoltare il traffico Dstar nazionale sul TG8515 BrandMeister on line su http://hose.brandmeister.network/8515/

Se volete monitorare il traffico potete collegarvi agli XLX Reflector da me gestiti XLX773 xlx773.iz0rin.it o XLX706 xlx706.iz0rin.it

Il nodo echolink IZ0RIN-L va in pensione: al suo posto IZ0RIN-ND C4FM

Cari amici, colleghi e iscritti al 773radiogroup, buon inizio anno, voglio aprire il 2017 con una importante novità: è attivo da qualche giorno a Cecchina di Albano Laziale con copertura Litorale Laziale, Roma Sud e Castelli Romani, il nuovo nodo C4FM WiresX IZ0RIN-ND sulla frequenza 144.525 e la nuova stanza per la provincia di Latina e Roma ITALY-I0-LT #28831.

La nuova tecnologia, ha mandato di fatto in pensione il sistema echolink RF, IZ0RIN-L, attivo dal 2009 ma non dovete temere perché, per gli amanti di questo importante strumento, ho attivato il nodo IZ0RIN-R accessibile solo da utenti (no nodi e repeaters) e soltanto da PC e Cellulari che offre l’accesso alla nuova Rete Nazionale DSTAR (modulo B dei vari XLXReflectors) così, anche chi non ha il DSTAR, può parlare con tutta Italia su questo sistema digitale!

Amici, non finisce qui… perché è attivo sempre dal mio QTH sulla frequenza 430.5375 il nodo multiprotocollo (DMR-C4FM e Dstar) su tecnologia MMDVM che offre la possibilità di accedere in DMR sulla rete BrainMeister, in C4FM sulla rete YSF dove è attivo il nuovo YSFReflector IT-C4FM-Lazio #67939  http://ysf.iz0rin.it/ysf e sulla rete DSTAR. Insomma, ora non avete più scuse per non farvi sentire… vi aspetto in digitale!!!

73 de IZ0RIN

MMDVM e Yaesu FTM100 o FT-7800: Hotspot multimodo (DMR,C4FM,DSTAR,P25)

Cari amici e colleghi radioamatori,

come ben sapete, amo la sperimentazione in tutti i campi radioamatoriali. Da qualche giorno, ho attivato un hotspot multimodo in zona Albano Laziale sulla frequenza 430.5375 (Ho attivato soltanto i protocolli DMR e C4FM. Per il DSTAR vi invito ad utilizzare RU12a di Pomezia IZ0RIN B – IZ0RIN G), utilizzando la ormai famosa MMDVM su Arduino e una radio FTM-100D della Yaesu.

Avendo con successo installato il Ponte DSTAR RU12a in quel di Pomezia, utilizzando un vecchio Motorola MC-Compact con una scheda Satoshi e utilizzando da quasi un anno una DV4Mini come hostspot casalingo, mi sono voluto dilettare nell’assemblaggio di un hot-spot multimodo a largo raggio da trasformare in futuro in un vero e proprio ponte radio.

Premessa:

A giugno scorso, ho acquistato un FTM-100D della Yaesu con tanto di interfaccia HRI-200 per accedere al mondo C4FM Wires-X della Yaesu ma, molto sinceramente, non ne sono rimasto soddisfatto perché il software WIRES-X gira soltanto sotto windows costringendo a tenere accesso un PC solo per quello.
Dal momento che questa radio ha una splendida porta dati con presa Mini-DIN a 10 pin, mi sono detto: perché non acquistare una MMDVM e una Raspberry per mettere in piedi un hot-spot multimodo ad ampio raggio per utilizzare i miei tre portatili in tutta comodità?

Occorrente:

1 scheda arduino due

1 MMDVM Zum o similare

1 TCXO per Arduino da 12 Mhz

1 Raspberry PI2 o superiore con scheda 16Gb

1 Radio FTM-100D o FT-7800

1 Connessione Internet

1  Connettore MiniDin a 10 Pin (difficile da trovare) – Se usate l’FTM100-DE

1 Connettore MiniDIn a 6 Pin – Se usate L’FT-7800

Utilità:

Una volta assemblato e configurato il tutto, avrete la possibilità di utilizzare una qualsiasi radio con tecnologia digitale (DMR, C4FM, DSTAR, P25) utilizzando la cara FTM-100 o l’FT-7800, equipaggiata con MMDVM su Arduino due, come accesso alle varie reti.

Per il DMR potrete accedere senza alcun tipo di autorizzazione e senza software aggiuntivi, al mondo BRANDMEISTER.

Per il DSTAR dovrete utilizzare il software IRCDDBGATEWAY e registrarvi sulla rete Quadnet dal momento che IRCDDB accetta solo nominativi di ponti radio. Spero che in futuro si adeguino anche loro…

Per il C4FM dovrete utilizzare YSFClient che vi permette di accedere alla rete C4FM YSF ma non a quella YAESU che al momento è aperta solo ai sistemi WIRES-X. Esiste, in ogni caso, una stanza sulla rete YSF la YSF2221 che può essere interfacciata alla ROOM Italy del WIRES-X ma ad oggi (07/12/2016) non funziona più. Potete comunque utilizzare le altre stanze e la FUSION-ITALY .

Per il P25 dovrete utilizzare il P25Client.

(i software menzionati sono disponibili in rete tramite ricerca su google. Si trovano comunque su GITHUB. Trovate ottime guide anche sul sito del GRUPPO DSTAR FIRENZE).

Il PinOut fra MMDVM ZUM e la FTM-100D è il seguente:
DIN6=PIN1 MMDVM (Filo ROSSO), DIN4=2(FILO BLU), DIN2=3(FILO VERDE), DIN1=5(FILO BIANCO), DIN3=6(FILO NERO). IL FILO GIALLO (4) della MMDVM può essere lasciato scollegato.

N.B.:
1. Questo schema va bene solo per la MMDVM versione 1.0 ZUM. Il colore dei fili potrebbe variare.

2. Per fare tutto ciò, bisogna masticare un minimo di tecnica e di informatica e in particolare di sistemi Linux ma se ci sono riuscito io, con tanta pazienza e volontà, potete farlo tutti.

3. Le uscite della MMDVM ZUM, vanno tarate, io l’ho fatto a mano (sono stato fortunato) aggiustando soltanto il trimmer della trasmissione, alzando, così, il livello dell’audio digitale altrimenti le radio non riuscivano a decodificare il segnale. Si può usare l’ottimo MMDVM Calibration e un pò di pazienza per raffinare la taratura. (Consigliato oscilloscopio o similare)

P.S. Il Software MMDVM-HOST (Da non confondere con il firmware MMDVM che va caricato su ARDUINODUE) funziona anche con la DV-MEGA  che non va bene per un ponte radio ma soltanto per realizzare un HOT-SPOT Casalingo a corto raggio.

Per iniziare:

Scaricate questa ottima guida del collega IK1WHN che vi spiega come configurare la vostra scheda arduino con la MMDVM.

Se masticate un pò l’inglese, iscrivetevi al  gruppo principale del sistema MMDVM :
https://groups.yahoo.com/neo/groups/mmdvm/conversations/messages

Da qui potete scaricare i sorgenti MMDVM tramite il Repository GITHUB :
https://github.com/g4klx

Per l’installazione dell’YSFClient potete seguire questa ottima guida in lingua tedesca: https://www.ysfreflector.de/Nutzung/Installation%20YSFGateway.html

Qui trovate la lista di radio testate e quindi compatibili con il sistema:
https://bm.pd0zry.nl/index.php/Homebrew_Repeaters

Un particolare ringraziamento a tutto il GRUPPO BrandMeister in Telegram e all’amico Giorgio IK1YPD per la pazienza e il supporto!

P.S.

Attenzione alla porta dati del FTM-100DE perché è molto delicata e si può bruciare così come è accaduto a me. Ho duvuto far riparare la radio e sostituirla, nel periodo, con un FT-7800 che funziona egregiamente.

73 e buona sperimentazione

de IZ0RIN – Alex

Aggiornamento del 07/12/2016

Il nodo è tornato operativo.

Facciamo il punto sulla rete XLX DSTAR Italia

Premesso che l’associazione nella quale ricopro il ruolo di VicePresidente, 773 Radio Group, ha in seno 2 XLX Reflector e 1 XRF Refletor, da me gestiti e Messi a disposizione della comunità radioamatoriale che rispettivamente servono a:

XLX773 xlx773.iz0rin.it (Modulo A – Traffico Internazionale, Modulo B –  Link Nazionale DStar, Modulo C traffico locale+echolink, etc.)

XLX706 xlx706.iz0rin.it (ZONA 0 – TEST)

XRF014 xrf014.iz0rin.it/xrf (Ponte fra XLX068 e XRF068 rete ircddb Italia)

Che il nostro gruppo ha due ponti ripetitori DSTAR uno situato sul Monte Trevi di Sezze (IZ0RIM B) e uno a Pomezia (IZ0RIN B) con ampia e vasta copertura di Latina, Litorale Laziale e Roma Sud/Centro.

Che la nosta associazione aderisce al progetto XLX DSTAR ITALIA, si rende noto che:

Già da alcuni mesi la sperimentazione di un modulo unico e condiviso per il flusso dati digitale D-Star “nazionale” è con successo operativa. Ricordiamo che i Server XLX (concentratori delle connessioni dei vari ponti ripetitori e hotspot digitali) sono tra loro interconnessi e riservano alcuni moduli (ne hanno 26 in totale) per funzionalità di QSO specifiche. Nel particolare è stato accettato da tutti i partecipanti al “net italiano D-Star” che il modulo A sui sistemi XLX è riservato al traffico internazionale; questo significa che collegando il proprio ripetitore di zona (o hotspot) a tale modulo è possibile fare QSO con colleghi di altre nazioni. Diversamente il modulo B è riservato ad una sorta di “link nazionale” D-Star per dare la possibilità a tutti di parlare con l’intera penisola. E’ un fattore molto importante perché abbatte tante barriere che in questi anni si erano venute a creare, con la nascita di tanti “piccoli orticelli”, spesso mal gestiti, che non permettevano possibilità di collegamenti a lunga distanza.

Ora, grazie allo sforzo di tanti gestori (sysop) che tengono aggiornati server con connettività dedicate e prestazioni di rilievo, abbiamo una rete “unificata” che copre quasi tutto il territorio italiano. Per questo motivo parlare sul modulo B significa essere a conoscenza che ci sono centinaia di stazioni e ponti ripetitori collegati, e particolare attenzione va riservata nel lasciare spazio sufficiente (tempo di attesa di alcuni secondi) prima di schiacciare il PTT e “prendere la parola” in un QSO (anche chiaramente nello svolgimento dello stesso, ricordandoci di indicare sempre a chi si da il “cambio” attraverso il relativo nominativo). Dobbiamo sempre assicurarci che possa entrare nel discorso un nuovo collega e allo stesso tempo dare la possibilità a tutti i sistemi digitali di “allinearsi” (molti usano connettività wireless/3G/4G con tempi di risposta non proprio immediati, o linee dati portate in alture che non sono performanti al 100%). Anche attivare stazioni non presidiate che inviano di continuo “beacon” di aggiornamento delle coordinate GPS non è una buona regola di utilizzo, ci sono tantissimi articoli che spiegano come eseguire le giuste impostazioni per non creare disturbo, oppure chiedere ai colleghi presenti in radio, c’è sempre qualcuno disponibile ad aiutare. Alla fine sono semplici regole e consigli che aiutano nella gestione dell’intera rete digitale. Il terzo modulo, detto modulo C, è ad uso regionale. Questo vuol dire che se contatto un collega, magari di zona, sul modulo B posso dirgli di spostarsi sul C per continuare il QSO locale e non “monopolizzare” l’intera tratta nazionale. Spostarsi sul modulo C significa impartire il comando al proprio ripetitore in uso di cambiare modulo (fattibile anche via DTMF oltre che campo UR della programmazione del proprio RTX – sul sito degli amici del gruppo dstar firenze sono presenti articoli che spiegano come fare). Se tale sistema non accettasse questi comandi (alcuni sysop di ponti ripetitori ancora non capiscono l’importanza di lasciare totalmente libero un sistema) è comunque possibile usare le STARNET (vedi sempre su questo sito). Insomma, avvicinarsi ed usare un sistema digitale radioamatoriale implica anche un po’ di studio e la conoscenza del proprio ricetrasmettitore; non vogliamo essere solo chiamati “pigia-bottoni” o assimilati a Skype vero? Gli altri moduli sono per sperimentazioni locali o per l’interconnessione con altri sistemi digitali radioamatoriali (viene utilizzato XLX177 quale sistema bridge). Ricordiamo che, ad esempio, il modulo F è collegato (sugli XLX che lo prevedono) con il sistema/rete Fusion della Yaesu, raggiungibile anche lato DMR con l’utilizzo del TG 2229192, mentre il modulo D con il TG 2225 DMR Regione Toscana. Questi moduli non sono comunque “obbligatoriamente condivisi” (a differenza del B) e per maggiori informazioni consiglio di contattare il sysop del proprio XLX di riferimento (per il 773,706 e 014 alex IZ0RIN).

Un’altra cosa importante da sottolineare è che non ci sono limitazioni nell’usare (connettere) un XLX rispetto ad un altro, ma sarebbe opportuno che ogni sistema (ripetitore e hotspot) collegasse il server XLX della propria regione o zona di gestione, per creare una più capillare distribuzione dei sistemi connessi alla net italiana. Probabilmente il prossimo passo nella configurazione dei sistemi XLX sarà quello di creare uno o due server per regione, e permettere la connessione agli stessi solo ai sistemi della propria zona, con una nuova distribuzione numerica e di più facile comprensione per l’utilizzatore (es. il numero 7 sarà indice della Regione 7 italiana, e probabilmente XLX077 diventerà XLXn5n ovvero riporterà obbligatoriamente la cifra 5 indice della Toscana, regione nella quale il reflector agisce (si parla della gestione dello stesso a cura del sysop). Vediamo nel dettaglio alcune immagini che meglio spiegano alcune funzionalità e possibilità operative.

Dashboard di un reflector XLX (nello specifico, a titolo di esempio, XLX773)

xrf773dash1

Si vede bene il traffico dei colleghi che stanno utilizzando tali sistemi, i ripetitori o XLX dai quali stanno transitando (colonna VIA/PEER) e la data del passaggio. Sulla destra vi è la tabella dei moduli che visualizza i sistemi connessi e la destinazione d’uso di ogni modulo (in questo caso è specifico per il reflector 773). Il modulo B raccoglie appunto il traffico del link nazionale digitale D-Star. Vediamo successivamente la tabella degli XLX tra loro interconnessi (bottone PEERS in alto). La prima colonna mostra il nome del reflector XLX, l’ultima il modulo condiviso. Questo significa che, ad esempio, XLX077 (Zona5) oppure XLX068 (Zona6) hanno con XLX773 il modulo B condiviso e il mio ponte ripetitore posso in egual modo connetterlo a qualsiasi di questi reflector ottenendo lo stesso risultato di transitare sul link nazionale. Sarebbe quindi buona norma, se risiedo in zona 0, utilizzare uno dei reflector più vicini, per meglio distribuire il flusso dati e “armonizzare” il sistema, in virtù di prossimi cambiamenti.

reflector-grupporadiofirenze-2

I server XLX sono sistemi dinamici, ci sono continui cambiamenti in atto e aggiunte e dismissioni, per tale motivo è consigliabile controllare periodicamente la lista dei server attivi e, per quanto riguarda la situazione italiana, provvedere ad aggiornare i file del proprio ponte ripetitore e/o hotspot (es. DExtra_Hosts.txt) con i nuovi record DNS o IP per non rischiare di vanificare la connessione alla rete. Una lista dei sistemi XLX operativi è visionabile premendo il bottone REFLECTOR LIST sulla dashboard:

reflector-grupporadiofirenze-3

Premendo sul nome del reflector si entra nella dashboard di tale sistema, facilmente capibile la zona di influenza. Ad oggi, ottobre 2016, questi sono i record DNS e IP dei reflector connessi alla net italiana (oltre XLX077 che ha DNS xrf077.duckdns.org e XLX706 che ha dns xlx706.iz0rin.it):

reflector-grupporadiofirenze-4

Rileviamo inoltre che, a volte, alcuni colleghi non si ascoltano tra di se. Il motivo è dovuto al fatto che uno dei partecipanti al QSO non ha effettuato la registrazione alla rete D-Star, obbligatoria come è tale la richiesta di ID alla rete DMR. Purtroppo nel passato molti sistemi non tenevano conto di questa registrazione e magari il traffico era molto “localizzato”, ma ora, da quando il link è armonizzato, certe “leggerezze” vengono fuori e si traducono in malfunzionamenti. Per effettuare la registrazione, totalmente automatica, collegarsi al REF068 come da immagine seguente, (o anche da questo link):

reflector-grupporadiofirenze-5

Alcuni vecchi sistemi, in via di “dismissione” (es. XRF003 o REF068), sono collegati alla net XLX attraverso degli artifici. Ad esempio XRF003 A (vecchia configurazione) è connesso “come ponte ripetitore” attualmente al reflector XLX911 B e su di esso riversa il suo flusso dati, mentre il reflector 068 A (vecchio esempio di sistema ICOM) si ricongiunge con la rete XLX attraverso il server XRF014 (del 773RadioGroup) che è collegato da una parte al REF068 mentra dall’altra a XLX068 modulo B. Questo per informazione, all’utilizzatore finale della rete D-Star poco importa; deve essere però chiaro che si sta assistendo ad un importante processo di trasformazione, alla ricerca di una ottimizzazione dei sistemi anche attraverso strumenti di verifica (vedi la DIM del GRUPPO RADIO FIRENZE) alla quale consigliamo ai tanti gestori di ponti e hotspot di aderire e ad una sempre più facile divulgazione delle informazioni e semplificazione della rete affinché il protocollo D-Star sia al meglio utilizzabile.

73 de Alex IZ0RIN

Fonte: Gruppo Dstar Firenze articolo di DAVID ik5xmk

DV4MINI: Nuovo Firmware 1.65 (22 maggio 2016)

Cari Colleghi,

la DV4MINI, si aggiorna alla versione firmware 1.65
Data Software: maggio, 22 2016

La nuova versione implementa:

1. una migliore tolleranza RX DMR (più facile impostare la frequenza offset ). Attenzione: la correzione DMR-QRG deve essere impostata su +300 Hz o superiore altrimenti non funziona bene. Si prega di effettuare una nuova regolazione.
(io con la Tytera MD380 ho settato +400hz)

2. supporto completo della nuova Dongle DV4mini versione VHF 2m (disponibile a fine giugno)

3. accesso ai timeslot 1 DMR+ (prima collegare sempre un normale reflector TS-2, quindi passare al TS-1)

4. Scanner DMR (scansione di un elenco di 10 reflector per qso attivi)

5. supporta le nuove schede ARM a 64 bit (attualmente testato su ODROID-C2). Per raspberry 3B utilizzare la versione a 32 bit, dal momento che la RPI3B gestisce un sistema operativo a 32-bit.

Per aggiornare il firmware, aprire il software originale della DV4MINI, andare nella sezione “FW Update” cliccare su Flash Firmware e dare in pasto il file del nuovo FW, poi premere Flash Firmware e attendere.

73 de IZ0RIN

da questo link potete scaricare firmware e nuovo software di gestione

http://dv4m.ham-dmr.ch/Testversionen_1.65/

“DV4mobile” Wireless Holdings – Il Santo GRAAL delle RADIO! Disponibile da ottobre 2016.

Si chiama “DV4Mobile”, conosciuta anche come “NEW-RADIO”.

Si tratta di un apparato tri-banda (2m, 1.25m e 70 centimetri), multi-modo che opera con i principali sistemi digitali DSTAR, DMR, C4FM (FUSION). Ha anche la possibilità di connettersi alla Grande Rete via LTE, WIFI o Lan.

Il prezzo si aggirerà intorno ai 1000$ USA è sarà in distribuzione presumibilmente da Ottobre 2016.

L’apparato è stato presentato, il 21 maggio scorso, negli U.S.A. al Dayton Hamvention ed è stato realizzato dalla Holdings Wireless, produttore della scheda digitale DV4mini.

ZDV-DV4MOBILE-0001-1-1[1]Per ricapitolare, la radio opera sui 2m (144-148 MHz), 1,25 m (222-225 MHz) e 70 centimetri – bande (430 450 MHz) e supporterà inizialmente: DMR, D-STAR e C4FM (Fusion System). In seconda battuta, con i primi aggiornamenti, nel 2017, verranno implementati il P25, il dPMR, l’NXDN e il NEXEDGE. Poiché la radio è essenzialmente un Software Defined Radio (SDR), può facilmente essere programmato per supportare eventuali nuove modalità vocali digitali che i radioamatori potrebbero voler utilizzare in futuro.

L’idea di creare un multi-banda e multi-modo digitale,maxresdefault[1] è stato inizialmente concepita da Kurt, OE1KBC e Torsten, DG1HT nei primi mesi del 2015 e i primi prototipi della radio sono stati realizzati nel marzo 2016.

Sia Kurt, che è l’amministratore per il DMR + in Austria e Torsen, che è professore di assistenza nel campo della Intelligenza artificiale presso l’Università di Amburgo, in Germania, hanno collaborato al progetto iniziale della radio, conosciuto prima come “New Radio” e ribattezzato poi “DV4Mobile” dalla Wireless Holdings, che ha preso l’impegno di fabbricarla.

La DV4Mobile, rappresenta un grande passo per tutta la comunità radioamatoriale che potrà utilizzare il digitale con un solo apparecchio e in totale  indipendenza anche senza l’utilizzo di ponti radio.

Tra le molte caratteristiche impressionanti, infatti, la DV4mobile, si distingue per l’utilizzo della rete cellulare LTE, ribattezzata come “DV4LTE”, che consentirà di operare come un cellulare collegandosi in qualsiasi parte del mondo utilizzando la rete LTE globale e grazie all’utilizzo di internet in portabilità, avrà la possibilità di scaricare le informazioni ripetitore per DMR e DMR + e dei ripetitori in tutto il mondo basandosi sulla posizione GPS. Avrà, inoltre, la capacità di programmazione remota tramite una interfaccia web e dalla stessa la possibilità di effettuare aggiornamenti firmware e software. La radio potrà utilizzare internet anche tramite connessione WIFI o LAN e Bluetooth. Potrà inviare  e ricevere SMS, messaggi Facebook e Twitter. Potrà utilizzare Echolink in modalità FM.

Sembra anche (Ma credo soltanto per il mercato tedesco – N.d.R.) che con l’acquisto della radio, gli utenti avranno, per un anno, incluso nel prezzo, il servizio DV4LTE utilizzando una carta Sim virtuale già inserita nella radio che si appoggerà al gestore T-Mobile.

Il Wireless Holdings team mostra il DV4mobile al Dayton Hamvention 2016. Partendo da sinistra, Uli Altvader, AG0X, Presidente della Wireless Holdings, Torsten Schultze, DG1HT, Ingegnere capo e sviluppatore Wireless Holdings e Kurt Baumann, OE1KBC
Il Wireless Holdings team mostra il DV4mobile al Dayton Hamvention 2016. Partendo da sinistra, Uli Altvader, AG0X, Presidente della Wireless Holdings, Torsten Schultze, DG1HT, Ingegnere capo e sviluppatore Wireless Holdings e Kurt Baumann, OE1KBC

La DV4mobile è equipaggiata con CPU 1800 MHz, 16 GB di memoria ed è basata su una versione mobile di Linux.

Nel Pacchetto inclusi:

  • Microfono DTMF
  • staffa di montaggio mobile
  • Cavo di alimentazione 13.8V DC
    cavi USB ed Ethernet
  • Adattatore  HDMI, USB e seriale DB-9.

Per tutti coloro che vogliono montare il DV4mobile nel loro veicolo, è importante notare che la radio non dispone di un display frontale rimovibile come è standard per molte radio digitali più recenti. Gli utenti possono comunque installare la radio nel portabagagli o sotto il sedile del loro veicolo controllandola a distanza via Bluetooth, tramite uno smartphone iPhone o un Android.

73 de IZ0RIN – ALEX

fonte:

2016 Dayton Hamvention DMR radio roundup