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Suggerimenti sulle tecnologie e sulla radio.

LETTERA APERTA AL MINISTRO ON.GIANCARLO GIORGETTI, AL DIRETTORE GENERALE DELLA DGSCERP E AL DIRETTORE DELLA DGAT.

Roma, li, 26/05/2022

Lettera aperta

All’Onorevole Ministro del MISE,
Dott. Giancarlo Giorgetti

giorgetti_g@camera.it

gabinetto@pec.mise.gov.it

segreteria.ministro@mise.gov.it

Al Direttore DGSCERP
Egr. Dott. Francesco Soro

dgscerp.dg@pec.mise.gov.it

Al Dirigente DGAT

Egr. Dott. Paolo D’Alesio

dgat.dg@pec.mise.gov.it

paolo.dalesio@mise.gov.it

Vogliamo portare a conoscenza dell’On. Ministro Giorgetti, del direttore generale della DGSCERP e di tutti i destinatari di questa lettera, di alcuni episodi che riteniamo discriminanti e lesivi per le attività radioamatoriali regolarmente autorizzate.

PREMESSO CHE

  • L’art.134 del Codice delle Comunicazioni, definisce l’attività di radioamatore come un servizio svolto in linguaggio chiaro, o con l’uso di codici internazionalmente ammessi, esclusivamente su mezzo radioelettrico anche via satellite, di istruzione individuale, di intercomunicazione e di studio tecnico, effettuato da persone che abbiano conseguito la relativa autorizzazione generale e che si interessano della tecnica della radio-elettricità a titolo esclusivamente personale senza alcun interesse di natura economica.
  • L’allegato 26 all’articolo 12 comma 4, recita: È consentita l’interconnessione delle stazioni di radioamatore con le reti pubbliche di comunicazione elettronica per motivi esclusivi di emergenza o di conseguimento delle finalità proprie dell’attività di radioamatore. (riconoscendo di fatto l’utilità anche in emergenza del servizio di radioamatore)
  • L’allegato 26 all’art. 9 comma , recita: L’autorizzazione generale per l’installazione e l’esercizio di stazioni ripetitrici automatiche non presidiate al di fuori del proprio domicilio di cui all’art. 143 del Codice, da utilizzare anche per la sperimentazione, ha validità fino a dieci anni e, al pari del relativo rinnovo, si consegue senza oneri, mediante presentazione o invio all’ispettorato del Ministero, competente per territorio, della dichiarazione di cui al modello sub allegato I al presente allegato. Per le singole persone fisiche, l’autorizzazione generale di cui all’art. 1, comma 1, costituisce requisito per il conseguimento dell’autorizzazione generale per stazioni ripetitrici automatiche non presidiate.
  • L’art. 141 del Codice delle Comunicazione recita: L’Autorità competente può, in caso di pubblica calamità o per contingenze particolari di interesse pubblico, autorizzare le stazioni di radioamatore ad effettuare speciali collegamenti oltre i limiti stabiliti dall’articolo 134. (confermando che il radioamatore è utile anche in caso di emergenza, quindi se passasse la modifica all’allegato 25, e se si confermasse la circolare del 16 maggio 2022, non solo saremmo costretti a pagare per mettere a disposizione gratuita i nostri impianti ma dovremmo anche spegnerli (oltre 400 impianti sottratti alla pubblica utilità) perché messi fuori legge da una circolare).
  • Abbiamo contattato il dott. Paolo D’Alesio, pregandolo di intervenire prima di portare alla firma l’allegato 25 tramite lettera firmata da varie organizzazioni con risposta dalla DGAT con protocollo PEC nr: 39242 – del 17/03/2022 – AOO_AT – AOO_Attività territoriali Chiarimenti sulle modifiche all’allegato n.25 al d.lgs. 259/2003 (Codice delle comunicazioni elettroniche)  ma lo stesso oltre ad aver chiamato ad un solo unico tavolo da noi sollecitato, solo le associazioni CISAR e ARI e nessun rappresentante delle altre scriventi che si erano organizzate in merito, promettendo anche di organizzare più tavoli decisionali prima di andare avanti, ha preferito portate alla firma del Ministro la grave modifica dell’allegato 25 che ulteriormente lede i diritti dei radioamatori italiani tutti.
  • E’ attiva una petizione, on-line (https://chng.it/ydSGnBqh), già firmata – al 26/05/2022,  da oltre 1.170 radioamatori, contro i provvedimenti di seguito elencati.

    Nel marzo del 2021, il MISE ha modificato l’allegato 26 del Codice delle Comunicazioni, senza interpellare tutte le associazioni radioamatoriali, riconosciute e non (In Italia non esistono soltanto ARI e CISAR).
  • La DGSCERP del MISE ha portato alla firma dell’Onorevole Ministro Giorgetti, il 26 aprile 2022, un provvedimento, (pare respinto per un difetto di forma), per la modifica dell’allegato 25, che prevederebbe, fra le altre modifiche, l’inserimento di un contributo annuale sulle licenze di ponti ripetitori amatoriali (già gravati da oneri di energia, apparecchiature, etc. a carico di chi li installa e messi a disposizione in forma gratuita per tutta la comunità); contributo che andrebbe in contrasto con la natura di sperimentazione sulla quale si basa il servizio radioamatoriale, utile anche durante le emergenze in ausilio alla popolazione, alle prefetture e alla Protezione Civile e che di fatto verrebbe equiparato ad un utilizzo commerciale delle frequenze.
  • La DGSCERP del MISE ha emesso una circolare il 16/05/2022 che dal 1° giugno 2022, mette di fatto, fuori legge la maggior parte de ponti ripetitori radioamatoriali italiani regolarmente autorizzati dallo stesso MISE, quando, fino ai primi di maggio 2022, prima la DGSCERP, poi gli ispettorati territoriali del MISE (dopo oltre 6 anni di inattività – infatti molti ripetitori hanno lavorato in regime di SCIA senza disturbare nessuno), hanno rilasciato regolare autorizzazione generale e nominativo – approvando le relative schede tecniche – anche per tutti quei ripetitori che operano in ricezione sulla banda dei 435 MHz, non tenendo presente per primi la modifica dell’articolo 9 dell’allegato 26.
  • L’Ari, non rappresenta tutti i radioamatori italiani.
  • La IARU, non è l’unica associazione internazionale affiliata ITU e non rappresenta tutti i radioamatori ma soltanto quelli che appartengono ad associazioni che aderiscono alla sua organizzazione e da lei riconosciute, in Italia soltanto ARI.
  • A parere delle scriventi, il MISE, prima di effettuare modifiche al servizio di radioamatore, avrebbe dovuto convocare i rappresentanti di tutte le associazioni italiane legalmente riconosciute e non, per evitare discriminazioni di sorta.
  • A livello internazionale esiste anche EURAO, altra associazione affiliata ITU che di fatto non riconosce, se non in SPAGNA – perché voluto dalle associazioni locali di quella nazione – il BAND PLAN IARU. (con una nota, EURAO ci fa sapere che in Spagna, il Ministero locale aveva imposto per legge il Band Plan IARU ma grazie ad un ricorso avviato e vinto da EURAO, contro il ministero spagnolo, anche in quella nazione, l’utilizzo del Band Plan IARU è una scelta del radioamatore).
  • IARU nella regione 1, della quale fa parte anche l’Italia, indica frequenze che nella nostra nazione non sono destinate all’uso radioamatoriale come da attuale PNRF.
  • all’art. 104 lettera C punto 1, del Codice delle Comunicazioni, si evidenzia il fatto che le frequenze ad uso collettivo, come quelle radioamatoriali, non possono essere protette da disturbi di utenti delle stesse bande.

EVIDENZIAMO CHE:

  • Non siamo d’accordo sull’eliminazione del contributo annuale dei 5 euro, in quanto questo provvedimento snaturerebbe il servizio radioamatoriale portandolo al pari di quello privato.
  • Nella redazione della modifica dell’allegato 26 (avvenuta senza interpellare le associazioni radioamatoriali, cosa che avrebbe evitato i problemi riscontrati), ci siano degli evidenti errori, Infatti, l’articolo 9 recita: Le stazioni ripetitrici automatiche non presidiate di cui al comma 1 devono operare sulle frequenze attribuite dal piano nazionale di ripartizione delle frequenze al servizio di radioamatore e rispettare le allocazioni di frequenza, per le varie classi di emissione, previste dagli organismi radioamatoriali affiliati all’Unione internazionale delle telecomunicazioni (UIT) (Riferendosi come poi palesatosi sulla circolare al BAND PLAN IARU, riconosciuto appunto da IARU ma non da EURAO) Quando anche EURAO, emetterà un suo BAND PLAN, a quale deve affidarsi in Italia un radioamatore? Riteniamo inoltre che questo ultimo paragrafo dell’articolo 9, sia in netto contrasto con le premesse di cui sopra ed in particolare per il fatto che come detto, IARU ed EURAO – organismi radioamatoriali affiliati ITU – la pensano in modo differente sul BAND PLAN, infatti IARU che ha emesso questo regolamento e ne consiglia l’utilizzo, ovviamente lo riconosce, mentre EURAO non lo riconosce e lascia la libertà ai suoi affiliati di applicarlo o meno.
  • Sia l’articolo 9 dell’allegato 26, sia la circolare del 16/05/2022 (che oltre che a discriminare e ledere le libertà di tutti quei radioamatori – che in Italia rappresentano la maggioranza – non aderenti a IARU e ARI, presenta anche diversi refusi – cosa che non dovrebbe esistere su un atto pubblico che andrebbe letto e riletto prima di essere emesso), firmata dal sig. Direttore Generale del DGSCERP, Egr. dott. Francesco Soro, siano in contrasto con l’art. 104 lettera c punto 1, del Codice delle Comunicazioni, dove si evidenzia il fatto che le frequenze ad uso collettivo, come quelle radioamatoriali, non possono essere protette da disturbi di utenti delle stesse bande. Come può, quindi, l’allegato 26 obbligare l’utilizzo di un BAND PLAN (realizzato da un gruppo di associazioni) che in teoria “protegge” le bande di frequenza assegnate ai radioamatori dettandone in dettaglio l’utilizzo in base ai servizi?
  • In particolare, la circolare emessa dalla DGSCERP, recita: la canalizzazione protegge le porzioni di banda assegnate, in via esclusiva, al servizio di radioamatore via satellite (435‐438 MHz).

Assegnate da chi? Visto che l’attuale PNRF, Assegna e non in via esclusiva, per questo servizio, la banda 436-438 mentre la banda 435-436 è assegnata sia per il servizio di radioamatore, sia per il servizio di radioamatore via satellite?

Inoltre, facciamo presente che il BAND PLAN IARU, assegna ai radioamatori la porzione di banda 438-440 anche per uscita ripetitori (digitali e non), permettendo un shift a 7,6 MHz. Il Mise ha intenzione di assegnarci questa porzione di frequenze? Perché se è così, possiamo parlarne…

Nella circolare è anche riportato quanto segue: Peraltro, per quanto riguarda i compiti di vigilanza e controllo degli ispettorati territoriali sulle autorizzazioni generali in corso di validità, si terranno nella debita considerazione gli eventuali oneri di adeguamento tecnico delle stazioni ripetitrici, in conformità alla presente circolare, a carico dei radioamatori interessati. Poiché il PNRF è in corso di aggiornamento, saranno forniti successivi aggiornamenti operativi in presenza di eventuali variazioni sostanziali alle attribuzioni di frequenza delle bande di frequenza assegnate, sia in statuto primario sia in statuto secondario, al servizio di radioamatore.

Cosa significa? Il MISE ci paga il costo di adeguamento impianti o dobbiamo aspettarci ulteriori sorprese?

COSA CHIEDIAMO

Per i motivi di cui sopra, chiediamo al Sig. Ministro del MISE, ON. Giancarlo Giorgetti, la cortesia di non firmare alcuna modifica, prima che tutte le associazioni vengano chiamate a decidere insieme al MISE, di intervenire sull’operato dei suoi dirigenti, di invitare a far modificare questi atti lesivi e discriminanti per le libere attività di tutti i radioamatori non aderenti a IARU e ARI e che fino ad oggi, nel pieno rispetto del Piano Nazionale di Ripartizione delle Frequenze, si sono autoregolamentati senza arrecare disturbo a nessuno.

Chiediamo altresì, al Direttore Generale della DGSCERP del MISE, Egr. Dott. Francesco Soro, di fermare ogni modifica all’allegato 25, di rivedere l’allegato 26 all’articolo 9 e di far convocare i rappresentati di tutte le associazioni scriventi (e non soltanto ARI e CISAR) nei futuri tavoli tecnici al fine di evitare ulteriori e imbarazzanti provvedimenti emessi dai suoi uffici.

Facciamo anche presente che nel caso in cui questi provvedimenti non vengano fermati e modificati al più presto, ricorreremo – per tutelare i nostri diritti – alle istituzioni competenti e qualora necessario, anche alla Corte Europea in virtù del principio di primauté del diritto dell’Unione europea sul diritto nazionale.

DISTINTI SALUTI

I RADIOAMATORI FIRMATARI DELLA PETIZIONE ON LINE

ALESSANDRO ACHILLE IZ0RIN

PRESIDENTE DELL’ASSOCIAZIONE 773 RADIO GROUP

AFFILIATA A EURAO

ENRICO EPIFANI IZ7JWR

PRESIDENTE Associazione Nazionale Radioamatori C.I.S.A.R.

AFFILIATA A EURAO

CLAUDIO NINNI IZ0ROQ

PRESIDENTE DI ONDA TELEMATICA

FAUSTO D’ANGELO IZ0OZU

PRESIDENTE DEL

RAGGRUPPAMENTO NAZIONALE RADIO EMERGENZA

e della

ASSOCIAZIONE RADIOAMATORI E COMPUTERISTI

AFFILIATE A EURAO

FRANCESCO CIACCO IW8PGT

Rappresentate Gruppo Rete ItalyNET

CARLO BUGGIO IW2ECM
PRESIDENTE Associazione Radioamatori Polo Positivo

MARCELLO VELLA IT9LND
PRESIDENTE PRO TEMPORE
E.R.A. EUROPEAN RADIOAMATEURS ASSOCIATION

E’ attiva una petizione, on-line (https://chng.it/ydSGnBqh), già firmata – al 26/05/2022,  da oltre 1.170 radioamatori, contro i provvedimenti di seguito elencati.
FIRMALA ANCHE TU!

Nuova circolare Mi.Se. contro i radioamatori!?!?

E’ uscita il 16 maggio, una circolare che (da una prima e veloce lettura, sicuramente da approfondire) di fatto mette “fuori legge” l’80% dei ripetitori radioamatoriali. La lunga diatriba delle attribuzioni delle frequenze tramite band plan IARU, mai riconosciuto dal Mi.Se., vede oggi un’evoluzione in negativo.

La nuova circolare è contro i radioamatori?

Sicuramente è contro una parte di radioamatori, ovvero, tutta quella parte che non ha scelto ARI come associazione rappresentativa e quell’altra parte che ha scelto di non farsi rappresentare da nessuna associazione. IARU, in Italia, riconosce soltanto ARI che ad oggi rappresenta soltanto un terzo (e sono buono) di radioamatori.

Cosa si contesta?

Chiaramente, chi si sente rappresentato da ARI, non sarà d’accordo con questa mia lettera ma voglio che un punto sia chiaro: Il Ministero, prima di decidere di aderire al Band Plan IARU modificando l’allegato 26, prima di decidere di mettere mano alle nuove norme che stanno agitando la maggior parte dei radioamatori, prima di decidere qualsiasi modifica a leggi e regolamenti, avrebbe dovuto chiamare ad un tavolo decisionale – almeno due anni fa – i rappresentanti di tutte le associazioni italiane, e avvisare tutta la comunità radioamatoriale, così come ha fatto con la consultazione pubblica per la modifica del PNRF. Così si dovrebbe agire in un paese democratico e ai giorni nostri.

I fatti:

Prima il Mi.Se., autorizza con 6 anni di ritardo, decine e decine di ripetitori con shift a +5 mhz (anche dopo aver cambiato l’allegato 26), poi dopo qualche mese, su suggerimento forse di qualche consulente radioamatore e forse di chissà chi altro, senza interpellare le associazioni, tenta di modificare l’allegato 25, imponendo un sostanzioso contributo sui ponti ripetitori e dopo essere stato temporaneamente bloccato (perché la firma al Ministro è stata bloccata ma il provvedimento non ancora ritirato) da tutti coloro che si sono ribellati, me compreso, emette una circolare che di fatto vieta l’utilizzo dello shift a in questione sulle UHF (perché le frequenze sarebbero in banda satellite) e vieta l’utilizzo delle frequenze di alcuni ponti ripetitori sulle VHF. Bel capolavoro! Complimenti a chi ha firmato e pensato di creare questo bailamme. Per le autorizzazione in essere, come si comporterà? Non è ben chiaro, leggete e giudicate voi.

Il 773 Radio Group, insieme a Onda Telematica, al CISAR e alle associazioni che vorranno aderire, ha intenzione di andare a fondo alla questione, per tutelare i diritti dei nostri iscritti e di quei radioamatori che hanno firmato la petizione da me promossa.

ESTRATTO DALLA CIRCOLARE : APPLICAZIONE DELLA PROCEDURA

La presente circolare sarà effettiva a decorrere dal 1° giugno 2022.

Si evidenzia che da tale data le indicazioni operative contenute nella presente circolare sono effettive ai fini dell’istruttoria delle istanze per il conseguimento o per il rinnovo delle autorizzazioni generali per stazioni ripetitrici nonché per l’esame delle variazioni delle caratteristiche tecniche delle stazioni ripetitrici che perverranno agli ispettorati.
Peraltro, per quanto riguarda i compiti di vigilanza e controllo degli ispettorati territoriali sulle autorizzazioni generali in corso di validità, si terranno nella debita considerazione gli eventuali oneri di adeguamento tecnico delle stazioni ripetitrici, in conformità alla presente circolare, a carico dei radioamatori interessati (cosa significa?).
La scrivente Direzione resta a disposizione per eventuali chiarimenti e per contribuire sinergicamente alla risoluzione di eventuali problematiche applicative.
La presente circolare è pubblicata sul sito istituzionale alla sezione degli ispettorati territoriali‐Radiomatori.

Che cos’è la IARU?

L’International Amateur Radio Union è una confederazione internazionale di organizzazioni nazionali (In Italia riconosce soltanto ARI, e nel mondo una sola associazione per nazione) che consente un forum per questioni comuni di interesse per i radioamatori di tutto il mondo e rappresenta collettivamente questioni per l’International Telecommunication Union. Di fatto, IARU, non riconoscendo altre associazioni al di fuori di quelle scelte, una per ogni singolo stato, non può rappresentare tutti i radioamatori del mondo ma evidentemente rappresenta soltanto quelle associazioni che possono aderire ad essa.

Cos’è il BAND PLAN IARU?

IARU, ha deciso, di suddividere le frequenze radioamatoriali, dedicando ogni singola porzione a varie attività (Fax, Satellite, Fonia, etc.). Di fatto, IARU, consiglia ma non può imporre perché essendo una semplice confederazione, non ha alcun potere legislativo. Se il MI.SE.., per la prima volta nella storia, aderisce al BAND PLAN IARU, di fatto discrimina tutte le altre realtà associative che non sono d’accordo su come sono state suddivise le porzioni di frequenza da parta di una associazione di associazioni.

Lo shift +5000 mhz, disturba le attività in banda satellite?

Questo lo domando a voi, come fa un ripetitore a disturbare la banda satellite se riceve su quella banda e non ci trasmette? Voi potreste dirmi che sono i radioamatori che disturbano la banda satellite, quando impegnano il ripetitore, bene ma nella maggioranza dei casi, un repeater, viene impegnato con 5 watt da portatile, questo e sufficiente a disturbare davvero la banda satellite? Se anche fosse, conoscete veramente qualcuno che fa attività satellite in UHF? Io in 13 anni di attività, non ho mai conosciuto nessun radioamatore che utilizzasse questo tipo di servizio, in ogni caso, il MI.SE., fino a pochi giorni fa, ha continuato a rilasciare autorizzazioni sui 435 MHZ, senza alcun tipo di problema e ora, dal primo di giugno, come intende procedere, toglie queste autorizzazioni o impone ai radioamatori autorizzati una spesa importante per aderire a questa sua decisione?

La modifica dell’allegato 26 nel 2021.

A Marzo 2021, senza interpellare le associazioni radioamatoriali, modificava l’allegato 26 anche riguardo le stazioni ripetitrici, inserendo questa nuova norma:

3. Le stazioni ripetitrici automatiche non presidiate di  cui  al comma 1 devono operare sulle frequenze attribuite dal piano nazionale di  ripartizione  delle  frequenze  al  servizio  di  radioamatore  e rispettare le allocazioni  di  frequenza,  per  le  varie  classi  di
emissione,  previste  dagli   organismi   radioamatoriali   affiliati all'Unione internazionale delle telecomunicazioni (UIT). 

rispettare le allocazioni di frequenza, per le varie classi di emissione, previste dagli organismi radioamatoriali affiliati all’Unione internazionale delle telecomunicazioni (UIT), Il MI.SE., di fatto, scrive nero su bianco che bisogna rispettare oltre al PNRF, anche le allocazioni di frequenze decise non da tutte le associazioni ma soltanto da quelle affiliate alla Unione internazionale per le Telecomunicazioni (UIT) che è un’Agenzia specializzata delle Nazioni Unite che tratta le questioni relative alle tecnologie della comunicazione e dell’informazione.

Le mie solite domande:

Perché il Mi.Se. recepisce le regole dettate da un’associazione come IARU che non rappresenta tutti i radioamatori del mondo, su un suo documento ufficiale ed entra in merito a discorsi meramente organizzativi in carico ai radioamatori stessi che sono liberi di decidere se rispettare o meno un semplice regolamento senza valore legale?

Come mai, il Ministero che con la vecchia dirigenza, ha sempre dichiarato di non riconoscere il Band Plan IARU (perché non rappresentativo di tutti i radioamatori italiani) ma soltanto il PNRF, nel 2021, si schiera e addirittura modifica l’allegato 26 ed emette una circolare del genere? Chi ha suggerito questa forzatura? Chi è stato interpellato?

Come direbbe Checco Zalone, in un suo noto film: “ma sono del mestiere questi?”.

Continuate a firmare la petizione aggiornata: https://chng.it/5RLtCfmL

73 de IZ0RIN

Presidente 773 Radio Group

AMPRNet, cos’è la rete 44 dei radioamatori?

L’uso del protocollo TCP/IP da parte dei radioamatori, utilizzato per le reti radio a pacchetto, ha preceduto la comparsa dell’Internet pubblica di qualche anno.

Come sappiamo il progetto militare ARPANET, realizzato dal Ministero della Difesa degli Stati Uniti D’America alla fine degli anni ’60 del 20mo secolo, ha gettato le basi per la realizzazione di una rete di computer mondiale, oggi conosciuta come Internet.
Inizialmente, ARPANET, utilizzava un protocolo di commutazione di pacchetto, denominato NCP (Network Control Protocol). Negli anni 70, il protocollo TCP (Transfer Control Protocol) alla base della Internet attuale, cominciava a vedere la luce e alla fine di quel decennio, nel 1978, Cerf, Postel e Crocker aggiunsero un ulteriore protocollo tra rete e rete (IP), mettendo a punto il definitivo protocollo su cui ancora oggi opera Internet ovvero, il TCP/IP (Transfer Control Protocol/Internet Protocol). Verso la fine degli anni della Disco Music, la rete era utilizzata dai computer delle Università di tutto il mondo per lo scambio di messaggi email, chat, file e informazioni tramite i servizi Gopher, Usenet, Ftp, BBS, etc., l’Internet dell’ipertesto e del WWW (World Wide Web), non esisteva ancora, vide la luce nel 1989 per opera del CERN di Ginevra che applicò, appunto, l’ipertestualità al protocollo TCP/IP, cambiando di fatto la modalità di fruizione dell’informazione su quella che stava diventando la Grande Rete.

Il TCP/IP e i Radioamatori

Nel 1981, prima ancora che il TCP/IP diventasse lo standard di Internet, Il netblock di classe A 44/8 composto da 16,7 milioni di indirizzi IP, fu riservato agli utenti radioamatori di tutto il mondo. Il primo gennaio del 1983, il vecchio NCP, veniva sostituito a livello globale con il nuovo protocolo TCP/IP che ancora oggi – come abbiamo detto – è alla base del funzionamento della rete Internet e delle reti di computer private che abbiamo a casa e negli uffici; nello stesso anno, nasceva FIDONET, una rete di BBS (Bulletin Board System) e cominciava per tutti coloro che potevano permetterselo, l’era della connessione alla grande rete tramite modem, nascevano in quegli anni i sistemi MINITEL in Francia e Videotel in Italia. In parallelo, i radioamatori, cominciarono ad utilizzare le loro radio come mezzo di fruizione dei servizi di messaggistica e scambio file. Erano gli anni del VIC20, del Commodore 64, dello Spectrum, e su quei sistemi iniziarono le prime sperimentazioni con i TNC. Con l’avvento di computer più veloci e con la nascita di Windows 3.1 e di MAC OS, si diffuse sempre di più, in ambito radioamatoriale, la trasmissione dati via radio. Dagli anni 90 e fino alla metà degli anni 2000, i servizi radioamatoriali su rete 44 ebbero una grande diffusione, poi, quando i costi delle telefonate per il collegamento alla rete internet si azzerarono grazie ai numeri verdi e poi grazie alle prime Adsl, la radio cominciò, vista anche la scarsa velocità di trasmissione/ricezione del dato – rispetto ad un modem telefonico di terza generazione o ad una linea dedicata – ad essere messa da parte almeno per l’utilizzo di mailing e BBS e l’interesse verso la rete 44, cominciò a sbiadire… Grazie all’avvento delle connessioni WI-FI/WI-MAX ad alta velocità, e poi alle connessioni VPN su rete IP, la rete 44 ebbe nuova vita, raggiungendo nel 2016, nella sola Europa, 4000 nodi sulla sola rete ad alta velocità HAMNET http://www.broadband-hamnet.org/.

Cos’è la AMPRNet?

L’AMPRNet (AMateur Packet Radio Network) è il nome della 44 Network o Rete 44, interconnessa oggi, tramite collegamenti wireless e tunnel Internet (VPN).

La velocità di scambio dati

A causa delle limitazioni della larghezza di banda dello spettro radio, i collegamenti in HF, raggiungono la velocità di 300 baud, mentre in VHF e UHF sono comunemente utilizzate velocità pari a 1.200 baud e fino ad un massimo di 9.600 baud. Parliamo poi di velocita a 64 kbits con l’utilizzo del DSTAR a 1,2 Ghz, si stanno però anche sperimentando velocità di 38.400bps con radio dedicate a modulazione Manchester e 1.2288 Mbps (velocità massima con protocollo AX.25) con radio PSK. Attualmente la velocità raggiunta via radio è di circa 10MBPS con il protocollo NBP sviluppato da S53MV Matjaz Vidmar. Con l’avvento delle apparecchiature Wi-Fi prodotte in serie sui 2,4 GHz e 5 GHz, anche per i radioamatori, si è aperta la strada dell’alta velocità (150Mbps o superiore), utilizzando le bande di frequenza assegnate in SHF.

Com’è composta AMPRNet?

L’AMPRNet è composta da una serie di sottoreti in tutto il mondo. Porzioni della rete hanno collegamenti radio punto a punto con nodi adiacenti, mentre altre sono completamente isolate.

È possibile collegare sottoreti radio dislocate geograficamente utilizzando un tunnel IP (VPN) tra siti con connettività Internet. Molti di questi siti hanno anche un tunnel verso un router centrale che instrada tra la rete 44 e il resto di Internet utilizzando tabelle di routing statiche aggiornate da volontari.

A partire da ottobre 2011 la sperimentazione è andata oltre a queste soluzioni statiche controllate centralmente, orientandosi verso configurazioni dinamiche fornite da sistemi VPN peer to peer come n2n e ZeroTier.

Nel 2019, per causa dell’esaurimento degli indirizzi IPv4, una parte degli IP della rete 44, sono stati venduti ad una importante e molto conosciuta società multinazionale e di fatto, oggi la rete radioamatoriale 44 si riduce a questi due segmenti:
44.128.0.0/10 e 44.0.0.0/9.

Perché utilizzare AMPRNet?

Se sei un radioamatore, appassionato anche di networking, oggi non puoi non utilizzare la rete 44, per esporre alcuni tuoi servizi esclusivamente al mondo radioamatoriale. Se vuoi (perché puoi anche decidere di far raggiungere il tuo IP 44 da tutta la rete standard), puoi mettere a disposizione dei soli OM, il tuo server APRS, il tuo sito web, i tuoi Files, il tuo XLX, il tuo server DVSwitch, o altro, senza permettere a chi non è radioamatore, di accedere alla tua documentazione. Pensa alla rete 44, come ad una VPN casalinga, o ad una Intranet aziendale, estesa soltanto a tutti i radioamatori del mondo.

Come posso entrare nella rete 44?

Se sei un radioamatore del Lazio, puoi fare richiesta (Clicca qui) direttamente a me, per farti rilasciare un indirizzo IP univoco e un certificato di accesso per OVPN. Se hai un progetto che richiede più IP, puoi scrivermi e ne parliamo. Se sei un OM di altre regioni, manda una mail ai vari referenti Regionali o direttamente al referente nazionale Cristiano iz3lsv[at]iz3lsv.net

Sottoreti assegnate alla zona 0 Lazio

44.134.32.0/24 Roma e Provincia

44.134.33.0/24 Viterbo e Provincia

44.134.34.0/24 Latina e Provincia

44.134.35.0/24 Frosinone e Provincia

44.134.36.0/24 Rieti e Provincia

Qui puoi vedere le stazioni italiane attualmente connesse:

http://gw-ampr-italy.dyndns.org/

Qui puoi visitare uno dei siti di riferimento per AMPRNet:

https://www.italink.org/

Visita il mio sito web su AMPRNet, all’indirizzo http://iz0rin.ampr.org oppure il mio server APRS all’indirizzo http://iz0rin.ampr.org:8080 – ma attenzione, se non sei connesso alla rete 44, non lo potrai raggiungere!

Ti aspetto!

73 de Alex – IZ0RIN
Numeratore Regionale Lazio per AMPRNet.

RAGGIUNTE 1000 FIRME: La petizione per bloccare le modifiche all’allegato 25 e rivedere quelle dell’allegato 26 ha superato le mille firme! GRAZIE A TUTTI VOI!

Cari colleghi,

la petizione per bloccare le modifiche all’allegato 25, al codice delle comunicazioni e rivedere quelle dell’allegato 26 da me lanciata il 7 maggio 2022, ha superato le 1000 firme.

Qui potete leggere il testo della ricostruzione dei fatti seguiti alla lettera inviata al Mi.Se. dal sottoscritto in qualità di Presidente dell’associazione 773 Radiogroup e firmata da Onda Telematica, R.N.R.E., Cisar, da altre associazioni e dal Gruppo Radio Firenze.

Continuate a divulgare la petizione e a farla firmare da tutti coloro che vogliono tutelare la collettività radioamatoriale. Il 773 Radio Group, come piccola associazione, c’è e continuerà a vigilare sull’operato del Mi.Se., unita a tutte le altre associazioni che hanno aderito a questa importante iniziativa che ha portato al blocco temporaneo della firma del Ministro; una battaglia è stata vinta ma la strada è ancora lunga e bisogna “combattere” per tutelare le nostre attività. Per farlo, serve l’aiuto di tutta la comunità. Non tiriamoci indietro!

Firma anche tu, clicca sul link sottostante:

https://chng.it/5RLtCfmL

CONTRIBUTO SU PONTI RIPETITORI – PARE – ALLA FIRMA DEL MINISTRO E ALTRE (BRUTTE) NOVITA’! FIRMA LA PETIZIONE!

Gentili amici, cari colleghi,

Sembra (ma dal 8 maggio la notizia è confermata anche da ARI e CISAR) che la famosa modifica all’allegato 25 sia, dal 5 maggio 2022, pronta alla firma, sul tavolo del Ministro del Mi.SE. Giancarlo Giorgetti; voglio raccontarvi di cosa si tratta:

  1. Nuovo contributo per ponti ripetitori da versare, non si capisce bene se annualmente o in un’unica soluzione per il rilascio dell’autorizzazione e del relativo nominativo per le stazioni ripetitrici non presidiate. La cifra da corrispondere sembrerebbe essere fissata in euro 75 annuali (750 euro in un’unica soluzione) per ogni ponte. Ovviamente chi già possiede un ponte ripetitore, dovrà mettersi in regola, entro sei mesi, con il pagamento, pena la sospensione e il ritiro della licenza.
  2. Cancellazione del contributo di 5 euro, portando inevitabilmente – il servizio di radioamatore – al pari del semplice, se pur nobile, hobby CB e rischiando di non considerare più, quello del radioamatore, un importante servizio alla collettività.
  3. Contributo annuale per i beacon

Badate bene che queste non sono fantasie ma modifiche reali che da ieri – sembrerebbe – siano approdate, ribadisco, sul tavolo del Ministro dello Sviluppo Economico, pronte alla firma.

  • Per il punto 1, comprendente da soli il danno che si andrebbe a creare a tutta la comunità, portando, inevitabilmente ad un aumento delle quote associative di tutte quelle associazioni che detengono decine di ripetitori. Meno mi preoccupa il singolo radioamatore, perché, conosco colleghi che detengono da soli 10/15 licenze con ponti non funzionanti o chiusi in piccole reti locali, quindi, in questo caso si farebbe un pochino di pulizia, anche se, in maniera totalmente errata. Sarebbe bastato, a mio parere, mettere un tetto di licenze pari a 10 per ogni sezione/associazione locale e ad 1 licenza per il singolo radioamatore.
  • Per il punto 2, quello che ci contraddistingue come radioamatori è il fatto che siamo una comunità che offre un servizio professionale alla collettività in caso di emergenza (e non solo, tutte le sperimentazioni radio sono partite dai radioamatori). I 5 euro di contributo, qualora venissero tolti, ci porterebbero alla stregua dei servizi di banda cittadina che anche se rispetto e amo, non ha nulla a che vedere con l’importante servizio svolto dai radioamatori in alcuni casi di formazione presso le scuole e sempre presso prefetture e protezione civile in caso di emergenza. Sarei stato d’accordo ad aumentare – ad esempio – il contributo CB a 30 euro annuali, invece di cancellarlo e di portare quello di radioamatore a 15 euro per contribuire alla gestione delle pratiche ministeriali che ci riguardano.
  • Per il punto 3, voci di corridoio, stavolta non confermate, parlano di un contributo di 400 euro per una licenza beacon.

A chi, leggendo, non può o non vuole credere a quanto da me scritto, voglio raccontare come sono andate le cose:

Da circa 10 anni, giravano in rete, articoli che parlavano di un eventuale contributo per i ponti ripetitori. Negli ultimi 2 anni, le voci hanno cominciato ad essere sempre più insistenti, fino a quando, qualche mese fa, ho ricevuto da fonti attendibili, la conferma della volontà della modifica dell’allegato 25 da parte di un dirigente del MI.SE., Dott. Paolo D’Alesio, stesso funzionario che nel 2021, in piena pandemia, modificò l’allegato 26, soltanto affidandosi ad alcuni suoi consulenti fra i quali un noto radioamatore della capitale e a quanto parrebbe, senza interpellare nessuna associazione.

Allarmato da questa notizia, scrissi, nel febbraio 2022, per mia iniziativa e insieme al Presidente Onorario di A.O.T. Giuseppe Voci, I0TVL, una lettera al MI.SE. – coinvolgendo diverse associazioni e gruppi fra le quali Onda Telematica, R.N.R.E. e le sue associate, il Gruppo Radio Firenze e il CISAR che era all’oscuro di tutto – nella quale, firmata da tutti i presidenti, si chiedevano spiegazioni di quanto appreso e si invitava l’amministrazione a coinvolgere le Associazioni per eventuali decisioni a riguardo. Tentai anche di raggiungere il Presidente di ARI, attraverso un amico socio di questa importante associazione che dopo aver sottoposto la nostra volontà di scrivere al MI.SE., non ottenne risposta.

Il dirigente del MI.SE., promotore delle modifiche agli allegati 26 e poi 25, dott. D’Alesio, ci rispose – dopo pochi giorni – coinvolgendo di sua iniziativa anche ARI, confermandoci di fatto la volontà di modifica dell’allegato 25 e aggiungendo che non aveva problemi a coinvolgere in un tavolo tecnico le associazioni ma soltanto quelle nazionali, con sedi regionali, di fatto, tagliando la partecipazione mia e delle altre associazioni scriventi.

Per farvela breve…

Il 12 Aprile 2022, si svolgeva per via telematica, la prima riunione del tavolo tecnico con il dott. D’Alesio del MI.SE. e, fra i vari partecipanti, i rappresentanti/delegati dell’ARI e del CISAR. La sera stessa, molto correttamente, Il Presidente del CISAR, ENRICO IZ7JWR, mi informava di come si era svolta la cosa, confermandomi che il MI.SE. era intenzionato effettivamente a modificare l’allegato 25 e informandomi che ci sarebbe stata una seconda riunione i primi di maggio, nella quale sarei stato coinvolto come ascoltatore visto che ero stato io, il promotore della famosa lettera.

Enrico, mi portava anche a conoscenza anche di altre due notizie interessanti apprese durante la riunione, ovvero che il MI.SE. avrebbe voluto anche introdurre:

  1. Delega, alle associazioni ARI, CISAR e similari nazionali, per il rilascio delle patenti di radioamatori con esami nelle sedi delle stesse con in rappresentanza, per ogni sessione di esame, di un funzionario/commissario del MI.SE. a “Vigilare”.

  2. Realizzazione di un portale per i radioamatori (dal costo di circa 200/300 mila euro, anche se altre fonti informate dicono che il costo della commessa affidata ad una società specializzata, si aggirerebbe intorno al milione di euro) dove i radioamatori potrebbero in autonomia, accedendo con lo SPID, gestire le proprie pratiche e monitorare le posizioni dei ponti ripetitori.

Vi immaginate cosa significherebbe delegare le associazioni nazionali alla gestione degli esami e al rilascio delle patenti? In passato, in alcuni Ispettorati, ci furono problemi legati al rilascio “facilitato” di patenti, cosa che portò al trasferimento di alcuni dipendenti. Per causa di quel periodo, ci troviamo oggi in frequenza, colleghi che parlano il dialetto stretto, non conoscono nulla di elettronica e peggio non conoscono la normativa. Pensate cosa accadrebbe se a gestire un esame fosse un’associazione, inevitabilmente (siamo italiani), in alcune sezioni locali, si potrebbe ripresentare il problema, inoltre, affidando il servizio alle sole nazionali, le associazioni locali potrebbero soffrire – per causa della concorrenza sleale che si prefigurerebbe – di una inevitabile emorragia di soci.

Riguardo il Portale, potrebbe essere interessante, anche se entrambe i costi mi sembrano davvero esagerati.

Prontamente, scrivevo una mail alle associazioni promotrici della lettera, avvertendole di quanto recepito e chiedendo loro se fossero d’accordo a delegare il CISAR a rappresentarci.

Cosa è accaduto poi?

Sembrerebbe, anche dai video 1 e 2 diffusi da Giuseppe Misuri – Presidente Onorario CISAR, che la seconda riunione non ci sia stata e che il MI.SE., abbia proseguito per la sua strada, sottoponendo alla firma del Ministro, le modifiche di cui sopra (notizia che ho dato io per primo ad Enrico, nella quale anche lui ha trovato conferma attraverso sue fonti). Voglio aggiungere, che – sempre da voci di corridoio – l’intenzione del nuovo dirigente di tutti gli ispettorati d’Italia, dott. D’Alesio, sia quella – in buona sostanza – di privatizzare/delegare la gestione del servizio di radioamatore e di modificare a breve anche il codice delle Comunicazioni oltre che a non voler più rilasciare i nominativi di sezione. Spero che queste siano soltanto voci e scusandomi in anticipo per eventuali inesattezze, chiedo al dott. D’Alesio di confermare o meno questi rumors.

Alcune domande, in ogni caso, sorgono spontanee:

  1. Come mai ARI e CISAR, fino a prima della mia lettera non sapevano nulla di tutta questa storia?
  2. Come mai il rappresentante del MI.SE. presso il consiglio nazionale ARI, dott. Rocchi, non ha avvertito la stessa ARI che erano in corso discussioni importanti per le modifiche agli allegati 26 e 25 negli ultimi due anni o se lo ha fatto, perché ARI non è intervenuta per tempo, pubblicando la notizia della riunione inerente la modifica dell’allegato 25, su radio rivista, soltanto dopo la mia lettera?
  3. Come mai per sollecitare il MI.SE. a coinvolgere le associazioni di radioamatori, ho dovuto io sollevare il problema?
  4. Cosa hanno fatto negli ultimi dieci anni, ARI e CISAR, per rappresentare i radioamatori presso il MI.SE.?
  5. Come mai, il dott. D’Alesio, ha ritenuto opportuno incaricare in questi anni, alcuni suoi consulenti radioamatori e non i rappresentanti di tutte le associazioni di categoria per discutere delle modifiche agli allegati 26 e 25?
  6. Perché il CISAR, ha scritto una missiva al Ministro Giorgetti senza coinvolgere tutte le associazioni promotrici della prima lettera grazie alla quale, questa importante associazione nazionale, oltre ad essere venuta a conoscenza di quanto stava accadendo, si è potuta sedere al tavolo tecnico per confrontarsi con il MI.SE.? Perché si continua ad agire in maniera autonoma senza essere uniti? Non avete ancora capito che l’unione fa la forza? E non venitemi a dire che non c’era tempo…

Queste domande, al momento, rimangono senza risposta ma una risposta me l’aspetto almeno da voi colleghi: vi sentite ancora rappresentati dalle associazioni radioamatoriali?

In passato mi sono battuto per evitare i sequestri che alcuni ispettorati operavano su colleghi che detenevano radio con marcatura CE modificate, facendo riunire in commissione i funzionari e ottenendo una lettera dal MI.SE. che di fatto mi dava ragione sul fatto che i radioamatori potessero invece modificare i suddetti apparati (pubblicata sul mio sito e anche su RadioKit Elettronica). Dove stavano ARI e CISAR anche in quella occasione? Possibile che si debba sempre muovere un semplice radioamatore, informato dei fatti perché prima vice e oggi presidente di una piccola associazione di provincia per accendere i riflettori su questioni importanti per tutta la comunità radioamatoriale?

Tengo a precisare che in questo momento, parlo a nome di me stesso – per tutti i radioamatori, senza bandiere – e non dell’associazione della quale sono Presidente e che se le persone/associazioni da me citate vogliono intervenire replicando a questa mia, possono farlo direttamente qui sul mio blog o tramite mail all’indirizzo alex[at]iz0rin.it.

Credo nei radioamatori e odio i soprusi e i regolamenti dettati da persone che se pur in buona fede, forse conoscono poco il mondo radioamatoriale, per questo motivo ho attivato una petizione indirizzata al Ministro Giorgetti, nella quale chiedo di coinvolgere tutte le associazioni prima di firmare qualsiasi modifica a codice e regolamenti e di bloccare le modifiche all’allegato 25 oltre a permetterci di rivedere insieme l’allegato 26. Per aderire a questa petizione, cliccate qui https://chng.it/zzcj4ZG6cf

Aggiornamento del 8/05/2022
Il Cisar e Ari, confermano quanto da me scritto guardate il video di Giuseppe Misuri che mi cita con il mio nome “Alessandro” e in parte risponde ad alcune mio domande.

Aggiornamento del 9/05/2022
Il Presidente Onorario di Onda Telematica, Giuseppe Voci, interviene sull’argomento: https://youtu.be/I4Flu1W93iE

Aggiornamento del 09/05/2022 ore 20.00
– Il Presidente Onorario del Cisar, Giuseppe Misuri, dopo aver ricevuto conferma dall’avvocato Favata, Presidente di ARI, ci comunica che pare che la modifica all’allegato 25 sia stata al momento bloccata e tolta dalla firma del Ministro. Questo non significa che siamo fuori pericolo ma significa che con molta probabilità il MI.SE. convocherà una nuova riunione per discutere le modifiche da apportare. Vi prego quindi di continuare a firmare questa petizione perché più siamo e più in fase di riunione possiamo far valere le nostre ragioni.

Qui potete leggere la lettera di ARI al Ministro del MI.SE. Giancarlo Giorgetti e la nota del Presidente Favata che dichiara di aver parlato con il dott. D’Alesio che ha confermato la momentanea sospensione delle modifiche all’allegato 26.

73 de IZ0RIN Alex Presidente del 773 Radio Group
Firmate la petizione a questo link:

https://chng.it/5RLtCfmL

73 e speriamo bene

Alex IZ0RIN

Chiarimenti e richiesta di incontro – con il MI.S.E. – per dialogare sulle voci riguardanti un’eventuale tassa sui ripetitori radioamatoriali.

Viste le numerose e insistenti voci, sull’applicazione di una tassa sulle autorizzazioni dei ponti radio radioamatoriali e dal momento che avevamo avuto conferma che il MI.S.E. stava lavorando – dopo aver modificato lo scorso anno l’allegato 26 – alla modifica dell’allegato 25, in data 25 febbraio 2022, su proposta del Presidente del 773 Radio Group, Alex IZ0RIN e in collaborazione con il Presidente Onorario di Onda Telematica, Giuseppe I0TVL, le associazioni e i gruppi radioamatoriali: 773 Radio Group, Associazione Onda Telematica, CISAR, ARAC, R.N.R.E., Gruppo Radio Firenze, A.R.M. Monopoli, POLO POSITIVO, E.R.A.V. Mottola, CVPC Faenza, ARI-BO, A.R.E.C. Torino, OTH FROSINONE, CER. PIACENZA, RVE TAORMINA, hanno inviato al MI.S.E. una lettera congiunta per chiedere un incontro urgente per valutare insieme le proposte di modifica all’allegato n.25 D.LGS. 259/2003 (Codice delle comunicazioni) riguardante “Contributi” dovuti dai soggetti titolari di autorizzazione generale per le attività radioamatoriali.
Al riguardo, il MI.S.E., con lettera del 17 Marzo 2022, a firma del Dirigente della Divisione Dott. Paolo D’Alesio, ha espresso parere favorevole alla nostra richiesta, ritenendo opportuno rendere partecipi le maggiori associazioni radioamatoriali in merito alle iniziative della Direzione generale in corso di implementazione ed acquisire suggerimenti ed eventuali proposte migliorative della regolamentazione tecnica del settore. La conseguenza di questa importante decisione, è la convocazione delle associazioni radioamatoriali legalmente costituite e con articolazioni locali su più regioni per un confronto sulle tematiche del settore considerate maggiormente rilevanti.

Tutto questo, non può che rappresentare un importante elemento di vittoria per le Associazioni firmatarie della sopra indicata richiesta per aver riportato al centro dell’attenzione l’importante ruolo che esse svolgono in quanto rappresentanti dei radioamatori, ringraziamo il MI.S.E. per aver dimostrato sensibilità a riguardo, avendo accolto la nostra richiesta ma ci teniamo a sottolineare, che alla firma ha partecipato soltanto la sezione ARI di Bologna e non l’ARI Nazionale che contattata per interposta persona, non ha mai dato un cenno di riscontro a riguardo anche se, fortunatamente, il MI.S.E. stesso, è riuscito a coinvolgere anche loro. Ci rammarica il fatto, che questa iniziativa, non sia nata proprio su proposta della più importante Associazione Radioamatoriale Italiana che dovrebbe salvaguardare tutta la comunità di settore e auspichiamo che al tavolo colloquiale dove, come citato, purtroppo le piccole – anche se attive – associazioni senza sezioni su più regioni non possono partecipare, possa rappresentarci tutti in maniera adeguata.

73 de IZ0RIN – Alex

Presidente 773 Radio Group

A.p.r.s. un mondo da scoprire… forse troppo trascurato

Sono passati circa 30 anni da quando Bob Bruninga WB4APR sviluppò un sistema di radiolocalizzazione che permetteva di visualizzare in tempo reale la posizione, la velocità, la quota ed altre informazioni di una stazione radio, che fosse fissa o in movimento:
Il sistema A.P.R.S. ( Automatic Packet Reporting System )

COME FUNZIONA?
L’A.P.R.S., lavora in isofrequenza, In Europa, e comunque nella zona 1 I.A.R.U., la frequenza convenzionale è 144.800 MHz F.M. 1200 baud ma da qualche tempo si sperimenta anche su 432.500 F.M. 1200 baud che comunque rimane una frequenza secondaria.

Negli anni ’90, Bruninga vedeva in questa idea un valido supporto nelle operazioni di emergenza, laddove il radioamatore era chiamato a supporto di calamità. Oggi, il volontariato di Protezione Civile è ben strutturato, esistono associazioni di Radioamatori specializzate in TLC e riconosciute e che collaborano direttamente con il Dipartimento di Protezione Civile Nazionale, mettendo in campo reti e sistemi professionali ma l’A.P.R.S. può mantenere comunque la sua utilità per divulgare informazioni di pubblico interesse e anche ad uso emergenziale.

COSA E’ SSID
Il SSID (Service Set IDentifier) è un identificatore numerico che si aggiunge al nominativo radioamatoriale e dovrebbe essere attribuito in maniera autonoma relativamente alla funzione operativa che la stazione radio svolge: Digipeater, Igate, Stazione Fissa, Mobile, Portatile, Meteo, Pallone Sonda, Mezzo di Emergenza, etc.
C’è una grande confusione in rete sul metodo di attribuzione del famoso SSID e sui parametri da inserire all’interno dei propri software o radio, poiché, negli anni, sono cambiate molte cose in ambito A.P.R.S. che ha subito modifiche e migliorie arrivando, nella seconda metà degli anni 2000, ad un nuovo PARADIMGA. C’è anche da considerare che nell’ultimo decennio molti radioamatori hanno perso interesse verso questo sistema e la documentazione che si trova in rete spesso è molto datata con la conseguenza di riportare informazioni obsolete ed ormai errate.

Riguardo all’SSID, in rete esistono due scuole di pensiero su come attribuirlo ad una stazione, tuttavia, quella della colonna a sinistra, sembra essere ormai la più utilizzata.


Riguardo il nuovo paradigma N-n, è stato recepito in Italia già dal 2009, oggi quasi il 96% delle unità attive in A.P.R.S. nel mondo, utilizza questi nuovi parametri a vantaggio di una rete più fluida e veloce.
Controlla qui lo stato della tua stazione, nel caso in cui non rientri nella fascia “verde”, aggiorna i tuoi parametri, in questo modo sarai visto dai digipeaters che potranno far rimbalzare il tuo segnale.

Condivido il pensiero del collega, IW0FKO – dal quale BLOG ho preso spunto per redigere questo articolo – che ritiene che l’A.P.R.S. su 144.800 MHz dovrebbe essere un sistema ancora più utilizzato nel mondo radioamatoriale al fine di fare crescere la rete con un numero maggiore di Digipeaters; molte aree, infatti, mancano di una buona copertura e questo comporta una mappatura a macchia di leopardo dei sistemi presenti, quindi poco utile sia alla comunità sia come supporto in situazioni di emergenza.

Per questo motivo, Enzo IW0FKO, ha avuto l’intuizione di istituire un gruppo Whatsapp di gestori A.P.R.S. del quale anche io faccio parte, per migliorare, almeno nel Lazio ma anche in altre Regioni la situazione.

SOFTWARE CONSIGLIATI
UIVIEW32
Vecchiotto ma ancora molto efficace, gira su piattaforma Windows.
In situazioni isolate, laddove non esiste copertura da parte di digipeaters, UIVIEW32 permette una configurazione come digipeater di basso profilo, ovvero il supporto agli instradamenti unproto con indirizzo WIDE 1, se sei una home station e vuoi dare maggiore copertura alla tua area, abilita il tuo sistema come supporto alla rete.
ATTENZIONE ! abilitare il sistema come digipeater può essere un boomerang nel caso in cui l’area è già ben servita da sistemi digipeater, infatti l’attivazione di un sistema, dove la copertura è già ampiamente assicurata da altri digipeaters, rischia di creare ripetizioni e congestionamento della rete, rendendo difficile l’ascolto di stazioni che giungono con segnali deboli.

UI-VIEW Digi settings:
Andare in modalità SETUP>DIGIPEATER SETUP

Enable digi = ABILITARE
UI Only = ABILITARE
WIDE n-n = ABILITARE
TRACE n-n = NON ABILITARE
Alias(es) = tuonominativo, wide1-1,wide2-2
Sub Alias = TUO NOMINATIVO
Dupe secs 20
Digi routes 1=1

XASTIR
Gira su piattaforma Linux, è un ottimo software, simile a UI-VIEW32 ma non adatto (almeno nella versione attuale Luglio 2021) ad essere utilizzato come Digipeater. L’ho tenuto personalmente in prova per circa 4 mesi, non ha mai ripetuto le stazioni a dovere ed inoltre dopo, vari aggiornamenti della raspberry, ha cominciato ad essere soggetto a continui CRASH. Sostituito con APRX, ora la mia stazione digipeater+igate, IZ0RIN-1 in Ariccia JN61ir, messa a disposizione del 773radiogroup viaggia che è una bellezza.

APRX
Software funzionale e leggero. Appena installato e configurato ha cominciato a funzionare perfettamente. Io lo uso collegato ad un TNC Kantronics KPC3+ e ad un portatile HP125 ad uso civile. Segnalo l’articolo ben fatto del collega IK6DIO e anche quello di APRSPUGLIA cosi come per la dashboard, sempre il sito di APRSPUGLIA.

BPQ32
Un software che fa anche da server APRS, consiglio l’articolo del collega PAOLO IV3BVK

Ci sono tanti altri software per l’APRS che potete reperire in rete, non importa quale usiate, l’importante è avvinarsi di nuovo a questo tipo di interessante attività.

QUALE RADIO UTILIZZARE
Dipende se volete mettere in piedi una stazione Digipeater oppure se volete utilizzare il servizio APRS per inviare la vostra posizione.

Nel primo caso, potete scegliere fra radio collegate a Raspberry/PC attraverso schede audio o TNC, oppure a dispositivi belli e pronti che si trovano in commercio. (TINYTRAK o similari). Cercate su google e troverete una marea di informazioni a riguardo.

Nel secondo caso, oggi esistono in commercio diversi ricetrasmettitori, i quali implementano al loro interno modem A.P.R.S. (Kenwood TM-D710E, TH D72, TH D74, YAESU VX-8DR, FT-M400, FT2D, FT3D, etc) che sono in grado di ricevere e decodificare i segnali APRS e che possono essere interfacciati a PC per la visualizzazione delle stazioni ricevute su mappa. Si può anche ovviare all’acquisto di una radio dedicata, utilizzando un PC da casa, o addirittura uno smartphone in mobilità con installato un software AD HOC così come si può fare DPRS (APRS digitale), con radio DMR, DSTAR, FUSION, Etc. ma questo è un altro discorso che vedremo più avanti.

Ovviamente, l’A.P.R.S. analogico è altra storia.

Elenco stazioni Digipeaters Lazio

73 de Alex IZ0RIN
Digi+Igate loc. JN61ir – IZ0RIN-1
Mobile IZ0RIN-9
Portatile IZ0RIN-7

mise: nuovo indirizzo posta elettronica per richiesta nominativo di stazione, contest, etc.

Una comunicazione da parte del MISE e passata inosservata a molti radioamatori è quella inerente il nuovo indirizzo di posta elettronica per la richiesta di nominativi di stazione e i nuovi moduli da compilare per le varie richieste. Ecco il testo della comunicazione preso dal sito governativo:

“Gentile radioamatore, la informo che la Direzione Generale per le Attività Territoriali dal mese di giugno 2020 gestisce il rilascio dei nominativi di stazione radioamatoriali – conseguentemente ha istituito un indirizzo di posta elettronica appositamente dedicato: 

radioamatori.dgat@mise.gov.it

Lei potrà utilizzare questo indirizzo per le sue richieste, sia per i nominativi delle stazioni radioamatoriali sia per la partecipazione ai contest e alle manifestazioni radiantistiche.
Per la richiesta del nominativo dovrà utilizzare gli appositi modelli realizzati dalla Direzione Generale i cui campi dovranno essere compilati con tutte le informazioni richieste, in particolare la mail e/o la PEC se ne è in possesso.”

per ulteriori informazioni https://ispettorati.mise.gov.it/index.php/direzione-generale-attivita-territoriale

73 de IZ0RIN

Come si realizza un codeplug per radio DMR – ver. 4.0 (maggio 2019)

Cari amici e colleghi,

In questo articolo cercherò di spiegarvi come realizzare un codeplug per le vostre radio DMR. Vi invito a seguire questa guida passo passo… per dubbi potete contattarmi via mail all’indirizzo alex[at]iz0rin.it o via telegram @iz0rin

Molti di coloro che si avvicinano alla tecnologia DMR, si trovano di fronte a radio potenzialmente inutilizzabili in quanto, essendo di provenienza “civile”, richiedono una certa conoscenza e abilità del sistema e della programmazione. Utilizzare una radio DMR programmata da altri, oltre a non avere senso, porta l’utente a commettere una serie di inutili errori. Per questo motivo, ho cercato di realizzare una piccola e semplice guida alla programmazione di questo tipo di apparati ricetrasmittenti.

Cominciamo a prendere confidenza con la terminologia…

Cos’è una rete DMR?
La rete DMR radioamatoriale, è composta da un certo numero di server VOIP sparsi nel mondo e interconnessi fra loro; ad oggi, esistono diverse reti DMR che non parlano fra loro. Le più utilizzate sono la rete BrandMeister o BM e la rete DMR+. Il gestore di un ripetitore, decide su quale rete deve lavorare il proprio ponte radio. Per questo motivo, in Italia e in altre parti del mondo, tanti ripetitori DMR non parlano fra loro perché attestati su reti diverse, inoltre, come se non bastasse, ogni rete ha le sue regole con talkgroups e reflectors numerati in maniera differente. E’quindi fondamentale conoscere, quando si programma la propria radio, dove è connesso il ripetitore che si vuole inserire nel proprio codeplug.

Cos’è un server master?
Il server master, è il server che consente l’accesso ad una rete DMR. In Italia, esistono diversi server master per la rete DMR+ gestiti da sysops differenti, mentre per quella BrandMeister attualmente (maggio 2019) esiste soltanto il server 2222 gestito dal gruppo dmr Brescia.

Cos’è l’ID?
Nel DMR, per ID, si intende il codice identificativo di ogni apparato radio. E’ un codice di fantasia che nel mondo radioamatoriale è regolamentato grazie al database realizzato dalla rete DMR-MARC e oggi gestito da RADIOID. Prima di utilizzare la radio, bisogna registrare il proprio nominativo radioamatoriale attraverso il sito: https://radioid.net/register#! altrimenti, anche agganciando i ripetitori DMR di zona, nessuno potrà ascoltarci in rete. Vi consiglio inoltre di registrare il vostro nominativo anche sulla rete dstar, visto l’enorme successo dei TalkGroup multiprotocollo (interconnessione fra sistemi DMR, DSTAR e C4FM) altrimenti, anche qui, quando utilizzerete un TG multiprotocollo, rischiate di non farvi ascoltare.

Cos’è un Codeplug?
Essenzialmente è un file che contiene tutti i parametri di programmazione di una radio.

Cos’è il CPS?
Il CPS (Customer Programming Software) è un software che permette di programmare un codeplug e di inserirlo/estraporarlo nella/dalla radio. Il CPS è di solito fornito con la radio o si può scaricare da internet dal sito del produttore del vostro apparato.

Cosa sono gli slot?
Nel DMR, grazie allo standard TDMA (Time Division Multiple Access), la frequenza è divisa in due time slot da 30ms l’uno; trasmettendo su time slot con alternanza di banda, due qso, possono condividere lo stesso canale allo stesso tempo, senza interferire fra loro. Per convenzione, nelle reti radioamatoriali, il time slot 1 è utilizzato per collegamenti nazionali, internazionali e tattici (TAC) mentre il time slot 2 per collegamenti locali, regionali o di interconnessione verso altre reti (DSTAR, C4FM) ma questo dipende dalle regole della singola rete. Ad esempio sulla rete BM Italiana vale quello scritto sopra, mentre sulla rete DMR+ Italiana, sullo slot 1 oltre ai TG Mondiali, Europei e Nazionali, si utilizzano anche i TG Regionali solo DMR (non interconnessi verso altri standard digitali) mentre sullo slot 2 tutti i Regionali multi-protocollo, etc.

Cos’è il talkgroup?

A grandi linee, il Talkgroup, è una “stanza” tematica, dove parlano tutti coloro interessati all’argomento della stanza stessa. Ogni talkgroup ha un suo ID che ci servirà per programmare la radio in base alle nostre esigenze e va programmato in rubrica come contatto di gruppo. Si utilizza chiamandolo e parlandoci direttamente.

Cos’è un Reflector?
Il Reflector è simile al Talkgroup tranne per il fatto che funziona esclusivamente sul server dove è stato creato a meno che il gestore della rete non decida diversamente. Il Reflector, ha un suo ID che va programmato in rubrica come contatto privato e va utilizzato, per convenzione, sul TG9, Slot2 del ponte. Per utilizzarlo, basta dare un colpo di portante e attendere il messaggio di avvenuta connessione, una volta connesso, si ritorna sul TG9 e si inizia la conversazione.

Cos’è il TG9?
Il TG9 e il talkgroup locale del ponte radio, parlando su di esso si rimane confinati sul ripetitore che si sta impegnando senza “uscire” sulla rete DMR di riferimento. Può essere usato sia sullo slot1 che sullo slot2 ma i due TG9 sullo stesso ripetitore rimarranno comunque distinti e separati. Il TG9 ha priorità su tutti gli altri TG e li blocca per 2 minuti.

Cos’è il TG88 – Custom?
Il TG88, ex 8800 è un talkgroup personalizzato che connette, a scelta del singolo gestore, diversi ripetitori fra di loro. Ad esempio, se una associazione gestisce 4 ripetitori in zone differenti, sarà possibile connetterli fra di loro per consentire a chiunque impegni il TG88 di quei ponti di parlare come se si trovasse in locale sugli stessi, facendosi però ascoltare da tutta la rete custom. Per parlare sulla rete custom da un ripetitore che non fa parte del gruppo, sarà possibile chiamare un talkgroup prestabilito e creato dal gestore del server master.

Ora siamo pronti a programmare la nostra radio:

Aprendo il vostro CPS e cliccando alla voce “nuovo”, “new” o similare, si inizia la vera e propria programmazione del Codeplug. La prima cosa da fare è popolare la sezione contatti o rubrica che a seconda delle radio può chiamarsi: Digital Contacts, Contacts o similare. In questa sezione dopo aver messo il nome e l’ID del contatto, dovrete indicare se si tratta di un contatto privato o di gruppo.

Nella sezione contatti, è importante inserire tutti i talkgroups che vorrete utilizzare, divisi per contatti BrandMeister e contatti DMR+ esempio: per collegarsi con il mondo, il contatto per BM, avrà ID 91 mentre quello DMR+ avrà ID 1, per il Lazio, il contatto BM avrà ID 22201 mentre per il DMR+ (che divide le regioni per zona), la zona 0 (Lazio, Umbria e Sardegna) avrà ID 2221.

Tutti i talkgroups devono essere considerati come contatto a chiamata di gruppo mentre i reflectors, i contatti per servizi sms e i contatti relativi agli ID personali di altri colleghi, dovranno essere considerati come contatti privati.
Importante: ricordatevi di inserire anche il TG8 – ID=8 (Regionale DMR+),  il TG9 (Locale ponte) ID=9 e il TG88 – ID=88 (Custom – Rete Brandmeister).

L’elenco di tutti i talkgroups presenti nel mondo, lo trovate ai seguenti indirizzi:

BM italiani: https://wiki.brandmeister.network/index.php/Italy 

BM mondiali: https://wiki.brandmeister.network/index.php/TalkGroups

Talkgroups DMR+ mondiali: http://dmr-marc.net/media/worldwide-talkgroups-v4.1.xlsx

La lista reflectors la trovate sui rispettivi siti: 

BM https://brandmeister.network/?page=reflectors

DMR+ http://www.dmrplus.us/

Come si possono usare i reflectors?

Si richiamano dal TG9, slot 2. Basta posizionarsi sul canale radio dove avete programmato il TG9 e poi selezionare dalla rubrica o digitare, tramite la funzione contact/manual contact, il numero di 4 cifre del reflector che si vuole impegnare. Dopo aver dato un colpo di PTT, si ascolterà una sintesi vocale che ci comunicherà l’avvenuto collegamento, si uscirà quindi dalla rubrica e si comincerà a parlare.

E’ buona norma di comportamento, dopo aver terminato il QSO sul reflector di disconnetterlo seguendo la classica procedura ma digitando il numero 4000.

Se volete sapere se sul TG9 da voi impegnato è già presente un  Reflector, basterà seguire la classica procedura digitando il numero 5000 e attendendo la risposta della sintesi vocale.

Come si possono usare i Talkgroup?

Solitamente, sulla maggior parte dei ponti italiani attestati sulla rete Brandmeister, lo slot 1 è impegnato dal TG222 Italia, mentre lo slot 2 da quello della regione corrispondente al ripetitore utilizzato, ciò non toglie che sia sullo slot 1 che sullo slot 2 è possibile richiedere altri TG “On Demand”. Questa modalità, permette la connessione temporanea (solitamente 10 minuti) di un qualsiasi talkgroup della rete che per i primi 40 secondi avrà priorità assoluta, ossia, non verrà ascoltato nessun altro TG al di fuori di quello chiamato. Passati i primi 40 secondi, tutti i TG presenti sullo slot potranno essere ascoltati con priorità a seconda di quello che riceve per primo un flusso di comunicazioni. Dopo 10 minuti di inattività (nessun impegno del TG sul ripetitore da parte di un chiamante), il ripetitore, tornerà alla normalità.
Per disconnettere un qualsiasi TG “On Demand”, basterà chiamare il TG4000 con un colpo di PTT.

POPOLARE LA RX LIST
Una volta compilata la rubrica, passiamo alla sezione lista di ricezione che a seconda delle radio, si potrebbe chiamare: Digital RX Group List, RX List, o similare. Per una corretta configurazione della radio, bisogna creare una cartella di ricezione per ogni talkgroup e inserirvi dentro, il rispettivo talkgroup. Volendo, potrete accorpare in una cartella più talkgroups simili. Ad esempio, nella cartella WWW Mondo, è comodo inserire i contatti 91 e 1 corrispondenti al TG Mondiale delle due reti DMR.

POPOLARE LA SCANLIST
Questa operazione è facoltativa, servirà per effettuare una scansione dei canali eventualmente inseriti. Come per la RX List, potete creare una cartella per ogni ripetitore inserito lasciandola al momento vuota, per popolarla successivamente con i canali di interesse.

POPOLARE LA LISTA CANALI
Ed eccoci finalmente arrivati alla lista canali, dove poter inserire i ripetitori che ci interessano.

Nel DMR, bisogna creare per ogni ponte ripetitore o hotspot, un canale per ogni contatto che vogliamo utilizzare. Ad esempio, se stiamo programmando un repeater connesso alla rete BM, bisognerà creare: un Canale per il TG9, un Canale per il mondo, uno per l’Europa, uno per l’Italia, venti canali regionali puri, venti canali regionali multiprotocollo, dieci canali tattici (TAC), tre canali per l’interconnessione verso le reti C4FM (Wires-X e YSF) e DSTAR, più tanti canali per quanti contatti vogliamo aggiungere fra talkgroups ufficiali, mondiali e non, per un totale di almeno 57 canali da dividere in 5 zone per le radio con canalizzazione a 16 canali. Il mio consiglio, programmate la radio con i TG che più usate.

Importante: prima di programmare la radio, dovete informarvi su quale rete è connesso il ripetitore che volete impegnare. Allo stato attuale  (maggio 2019),  in Italia, esistono due reti mondiali che condividono la maggior parte delle regole BM e DMR+ e altre reti minori che hanno regole tutte loro.

Inseriamo quindi:
La frequenza di spaziatura: 12,5 Khz
La modalità: Digitale
La frequenza di ricezione e quella di trasmissione.
Il contact name o similare: selezionare un contatto precedentemente salvato in rubrica ad esempio: Mondo WWW.
La GroupList o RxList: selezioneremo la cartella inerente il talkgroup selezionato nel contact name.
Il ColorCode: solitamente color code 1 (i color code, equivalgono ai sub-toni dei sistemi analogici e in Italia, si usa solitamente il color code 1).
Lo Slot: come sapete, per ogni frequenza, il ripetitore DMR utilizza due slot (2 canali indipendenti che lavorano in parallelo). Per convenzione sullo slot 1, utilizzeremo i contatti relativi al mondo, all’europa e alla nazione, mentre, sullo slot 2, utilizzeremo il TG9 locale e tutti gli altri TalkGroups.
La ScanList: selezioneremo la cartella creata in precedenza, inerente il ripetitore di interesse.

POPOLARE LA ZONE LIST
Come ultimo passo, dobbiamo creare nella ZONE LIST, una cartella per ogni ripetitore o gruppi di ripetitori ed inserirvi dentro i canali di interesse. Ad esempio: se abbiamo realizzato almeno 37 canali per il ripetitore BM IR0XXX, dovremmo dividerli: per le radio che hanno la manopola dei 16 canali, in almeno 3 zone oppure per le radio come l’MD2017-RT82, in un’unica zona con il nome del ripetitore.

A questo punto, avete le basi per poter programmare la vostra radio DMR. In rete, trovate anche dei codeplug già realizzati che potete usare come base da modificare a vostro piacimento. Una cosa importante, però, è comprendere bene il funzionamento delle reti DMR radioamatoriali.

Esistono anche degli editor molto interessanti per velocizzare il processo di programmazione soprattutto delle radio cinesi che potrete usare in un secondo momento, una volta compreso il processo di programmazione.

ESISTONO ALTRI MODI PER PROGRAMMARE LA RADIO?

Una radio DMR per uso radioamatoriale, si può programmare anche omettendo la RXLIST e tenendo la funzione PROMISCOUS attiva (Questa funzione, attivata per singolo slot, permette di ascoltare qualsiasi cosa passa sullo slot del ponte che stiamo impegnando. Bisognerà poi leggere a display – per le radio che lo consentono – da quale talkgroup arriva il flusso dati e per rispondere all’interlocutore, bisognerà immettere, con la funzione Manual Dial, il numero del TG ascoltato).
NB. Questo tipo di programmazione è consigliata esclusivamente ad un utente estremamente esperto che già conosce perfettamente come funzionano le varie reti DMR presenti nel mondo e personalmente la trovo molto scomoda.

Attenzione:

Le radio DMR nate per uso radioamatoriale e non civile, tipo Anytone 868/878 (MD380/390 se con tools installato), permettono di selezionare il TG da tastiera lasciandolo fisso a differenza delle MD2017/RT82/RT90 dove ogni volta bisogna riselezionarlo. Per queste radio, basta programmare una ben fatta lista contatti e poi due canali per ogni ripetitore, uno sullo slot 1 e l’altro sullo slot 2 con la rxlist non selezionata, per parlare senza impazzire con la programmazione. Ribadisco, anche le altre radio lo fanno, ma non permettendo di fissare il TG, diventano scomode nell’uso.

Software di programmazione alternativi:

Codeplug Editor per TYT/RETEVIS
http://www.miklor.com/DMR/DMR-380-CPEditor.php

Contact Manager per varie radio TYT/RETEVIS/ANYTONE:
http://n0gsg.com/contact-manager/

73 de IZ0RIN Alex – 773 RadioGroup

peanut: cos’e’ e con chi parlo? dstar/dmr/c4fm senza radio.

Cari amici e colleghi,

oggi voglio approfondire con voi l’app radioamatoriale che sta rivoluzionando i collegamenti in digitale: PEANUT (nocciolina)

A cosa serve?

Peanut, offre la possibilità di parlare sui sistemi digitali DSTAR e DMR/C4FM/NXDN/P25 (se interconnessi fra loro), senza utilizzare alcuna radio.

Con quali device è compatibile?

L’app attualmente (07/05/2019) gira su qualsiasi dispositivo che abbia come sistema operativo: ANDROID dalla versione 4 in su o WINDOWS dalla versione 7 in su.

Sono un radioamatore, perché dovrei utilizzare un app per parlare?

Peanut, non vuole sostituire la radio ma integrarla. Vuole essere di aiuto in quelle situazioni dove non ci è possibile parlare con il nostro apparato radio ma disponiamo di copertura WIFI, LTE, UMTS. (mancanza di copertura radioamatoriale, luoghi chiusi, aeroporti, paesi non CEPT, etc.)

Diffidate da quei radioamatori che criticano questa app, probabilmente non hanno compreso che la rete digitale radioamatoriale viaggia su protocollo IP e per questo motivo la Radio rappresenta soltanto uno dei tanti device per accedervi. Possiamo finalmente comunicare senza frontiere in maniera facile, parallelamente possiamo continuare a fare attività HF o collegamenti antenna-antenna o collegamenti via satellite. Insomma possiamo divertirci come vogliamo. Abbiamo tanti modi di comunicare e uno non esclude l’altro.

Dove posso parlare?

Attualmente è possibile parlare su oltre 100 stanze mondiali interconnesse o meno al mondo DSTAR, DMR e C4FM.
L’elenco è disponibile qui:
http://peanut.pa7lim.nl/rooms.html

Ad esempio, se ci colleghiamo a:

XRF706G = DSTAR Lazio MultiProtocollo DMR TG2230 – Wires X ITALY-I0 41275 – YSF IT-I0-LAZIO 03832

Entrando con Peanut sul XRF706G, riusciamo a parlare con i colleghi connessi sulla Regione Lazio Multiprotocollo che utilizzano radio digitali DMR, C4FM e DSTAR.

Esistono poi stanze DSTAR Nazionali e Regionali, oppure potete collegarvi con decine di room internazionali.
Alcune Nazioni sono anche collegate ai sistemi NXDN o P25. Insomma, PEANUT è una porta di accesso al mondo digitale radioamatoriale utile e facile da utilizzare.

Cosa devo fare per averla?

L’app è gratuita, la versione Android è scaricabile dallo store del vostro dispositivo. La versione windows si può scaricare qui:
http://www.pa7lim.nl/peanut/

Devo registrarmi per usarla?

Per utilizzarla dovete richiedere il codice di registrazione sul sito dello sviluppatore a questo indirizzo:
http://www.pa7lim.nl/peanut-request/

Dovete poi registrarvi sulla rete DSTAR e DMR.

Come registarsi al DSTAR e al DMR?

Tenete a disposizione una copia digitale dell’autorizzazione generale.

– Per registrarvi sulla rete DSTAR seguite il link di seguito:
https://www.grupporadiofirenze.net/non-registrato-sulla-rete-digitale-radioamatoriale-d-star/

– Per registrarsi sulla rete DMR e ottenere il proprio ID seguite il link di seguito:
https://www.radioid.net/register#!
Accettate le condizioni in fondo alla pagina e proseguite.

Peanut è il futuro?

Come detto precedentemente, Peanut non vuole sostituire la radio ma vuole semplicemente integrarla. Pensate che le forze dell’ordine italiane, da poco passate a TETRA, stanno già lavorando per passare in tempi brevi a dispositivi connessi su rete LTE. In inghilterra, la Polizia, lavora soltanto su rete LTE con radio simili a smartphone, insomma, Il futuro delle comunicazioni è OVER IP ma tranquilli, la radio tradizionale in analogico, non morirà mai.

73 de IZ0RIN – ALEX